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I 10 record imbattibili della Formula 1

Record Formula 1

Vediamo i record e i casi più strani capitati nella Formula 1.

In 68 edizioni del Mondiale di Formula 1 ci sono primati che, un giorno, verranno battuti. Altri invece sarà difficile o quasi impossibile superarli. Eccone 10: dalle anticipazioni, passando per Gran Premi durati 4 ore, a precise coincidenze sui tempi di misurazione.

Dieci record della Formula 1

Ecco una rapida rassegna dei record registrati nella storia della Formula 1. Si tratta di avvenimenti anomali successi per caso e coincidenze molto particolari che possono quasi far sorridere.

La stagione che iniziò prima

Nel 1965 e 1968 il Mondiale di Formula 1 aprì il sipario il 1° gennaio, diversamente da come accade ora, e in entrambe le stagioni nel Sudafrica. Oggi iniziare il primo dell’anno non è più possibile perché il calendario è standardizzato e prevede l’inizio delle corse a marzo, per dare più tempo ai team in gara di progettare e testare le vetture monoposto.

Il Gran Premio più lungo

Oggi il limite massimo di durata per un Gran Premio è fissato a 2 ore. Solamente per cause di forza maggiore e imprevisti si può anche superare questo limite, come quando accadde in Canada, nel 2011. Dalla partenza alla vittoria di Jenson Button trascorsero ben 4 ore, 4 minuti e 39 secondi, più del doppio del tempo standard. La causa di questo grande rallentamento fu un temporale che provocò la sospensione della gara per oltre 2 ore.

La pole position più serrata della storia

Il Gran Premio d’Europa del 1997 a Jerez è entrato nella storia non solo per il tentativo di Michael Schumacher di speronare Jacques Villeneuve. Tentativo che lo portò fuori strada e che fece vincere il premio a Villeneuve. Il record che ci interessa è però un altro: in quel weekend, infatti, durante le qualifiche, tre piloti ottennero la stessa prestazione al millesimo di secondo. 1’21″072 fu il tempo con il quale Jacques Villeneuve, Michael Schumacher e Heinz Harald Frentzen si conquistarono i primi tre posti nella griglia di partenza.

Gran Premio con più e meno vetture alla partenza

Si tenne in in Germania, nel lontano 1953, con 34 monoposto al via. Un primato difficile da superare perché, ad oggi, il regolamento ne prevede un massimo di 26. La stessa cosa per quanto riguarda il primato stabilito a Indianapolis nel 2005. Al termine del giro di formazione, tutti i piloti che montavano le gomme Michelin rientrarono ai box, suscitando rabbia e schiamazzi tra il pubblico. Il risultato fu una griglia di partenza formata da sole 6 vetture. Tra queste, le Ferrari di Schumacher e Barrichello che, invece, usavano pneumatici Bridgestone.

Ritirarsi da una gara a cui non poteva partecipare

È accaduto nel 1977 a Hans Heyer, al suo debutto ufficiale in Formula 1 con l’ATS, sua prima gara in questa serie. Heyer non riuscì a qualificarsi nella gara, ma ottenne comunque lo status di pilota di riserva, questo perché nel caso in cui un pilota non dovesse partecipare al Gran Premio potrà avvenire una sostituzione. La domenica della gara, però, tutti e 26 i concorrenti si presentano sulla griglia di partenza, e quindi Heyer dovette – o meglio avrebbe dovuto – rinunciare alla gara. Ma il tedesco non demorse: sfruttando la confusione in griglia di partenza, Heyer gareggiò comunque in modo del tutto irregolare. Nessuno dei direttori si accorse della cosa, ma dopo qualche giro, per puro caso, Heyer è costretto a ritirarsi per problemi nella trasmissione: è in quel momento che la Federazione si accorge dell’irregolarità, e il tedesco non potrà più gareggiare in Formula 1.

Più gare senza qualificarsi

Gabriele Tarquini è il pilota con più qualifiche fallite: 24, tutte disputate tra l’altro con vetture non sempre all’altezza della situazione. Oggi, sebbene non ci sia la remota possibilità di qualificarsi, la differenza tra le prestazioni dei migliori e dei peggiori team è comunque inferiore rispetto al passato.

Il più giovane debuttante in un Gran Premio

Si tratta dell’olandese Max Verstappen, che il 3 ottobre del 2014 esordì in Formula 1 nelle prove del Gran Premio del Giappone a soli 17 anni e 3 giorni. In seguitò partecipò anche alle prove libere dei Gran Premi degli Stati Uniti e del Brasile. Oggi però i regolamenti sono cambiati, e i minorenni non possono più partecipare alle gare di Formula 1.

Maggior distacco tra primo e secondo in gara

Durante il Gran Premio del Belgio del 1963 il primo classificato Jim Clark distanziò di soli 4 minuti e 54 secondi il pilota al secondo posto, Bruce McLaren. Jim era partito 8° in griglia, e il circuito belga, a quei tempi, si sviluppava per ben 14,1 km.

Migliore percentuale di podi conquistati sul totale di gare disputate

Il primato va a Dorino Serafini, il pilota motociclistico e automobilistico di Pesaro. Dorino, nella sua unica partecipazione a una gara, arrivò sul podio al Gran Premio d’Italia del 1950. Di conseguenza risulta l’unico a poter vantare il 100% di gare disputate e terminate a podio. Se Lewis Hamilton, nel 2007 e dopo essersi aggiudicato 9 podi consecutivi su 9 gare disputate, si fosse ritirato, avrebbe stracciato il record di Serafini.

Minor numero di punti attribuiti a un pilota

In passato si assegnava un punto in classifica a chi otteneva il giro più veloce in gara. I cronometri, però, non erano precisi al millesimo di secondo come oggi, grazie alle innovazioni nella strumentistica di misurazione. Durante il Gran Premio di Gran Bretagna 1954, ben 7 piloti condivisero il primato chiudendo il loro miglior giro in 1 minuto e 50 secondi netti. Morale: dovettero dividersi il punto in palio. A ognuno, perciò, vennero assegnati ben 0.14 punti, si potrebbe dire, di consolazione.