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20 marzo 1731: Il terremoto di Foggia

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Era da poco cominciato il giorno di martedì santo quando, alle 5 del mattino, improvvisamente la terra tremò. La scossa di terremoto fu fortissima, classificata al nono grado della scala Mercalli, ed investì una vasta zona della parte meridionale di quella che è l’attuale provincia di Foggia, ...

provincia foggiaEra da poco cominciato il giorno di martedì santo quando, alle 5 del mattino, improvvisamente la terra tremò. La scossa di terremoto fu fortissima, classificata al nono grado della scala Mercalli, ed investì una vasta zona della parte meridionale di quella che è l’attuale provincia di Foggia, facendosi sentire fino a Bari. Le città più colpite furono appunto Foggia, Cerignola, Canosa di Puglia, Orta Nova, Ascoli Satriano e Barletta. Cronache del tempo raccontano di case crollate all’istante, acqua che dai pozzi si riversava sulle strade, una fitta coltre di polvere che non permetteva di vedere al di là dei propri passi, con gente che scappava ovunque in cerca di riparo. Sui circa 15000 abitanti che contava la città allora ne morirono subito più di 1000, altri 2-300 perirono nelle campagne o nei giorni successivi. Ci furono poi nelle settimane seguenti nuove scosse di cui una fortissima il 7 maggio. Si narra che due giorni dopo la calamità apparve all’affranta popolazione di Foggia la Madonna dei Sette Veli, profondamente venerata in città. Da allora ogni 22 marzo nel capoluogo dauno si celebra questa ricorrenza.