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29 ottobre: Luciana Littizzetto compie 52 anni

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Luciana Littizzetto nasce a Torino il 29 ottobre 1964, 52 anni fa, e cresce nel quartiere San Donato nel capoluogo piemontese, dove i genitori gestiscono una latteria. Nel 1984 si diploma in pianoforte presso il Conservatorio di Torino, dopodichè insegna musica per nove anni alla scuola media Ca...

Luciana Littizzetto nasce a Torino il 29 ottobre 1964, 52 anni fa, e cresce nel quartiere San Donato nel capoluogo piemontese, dove i genitori gestiscono una latteria.

Nel 1984 si diploma in pianoforte presso il Conservatorio di Torino, dopodichè insegna musica per nove anni alla scuola media Carlo Levi delle Vallette, nella periferia ovest della città. In questo ambiente verrà a contatto con situazioni che le daranno spunto per i suoi personaggi una volta entrata nel mondo dello spettacolo. Nello stesso periodo collabora con Gioventù Operaia, il mensile della GiOC, l’associazione Gioventù Operaia Cristiana a cui aderisce in quel periodo. Scrive soprattutto articoli riguardanti la scuola o recensioni musicali e cinematografiche, in cui è già percepibile il suo tipico stile ironico e disincantato che impareremo a conoscere in tv.

Nel 1990 si laurea in materie letterarie presso la facoltà di Magistero, con una tesi in storia del melodramma intitolata “La luna nel Romanticismo”. Tra il 1988 ed il 1990 frequenta la scuola di recitazione dell’Istituto d’arte e spettacolo a Moncalieri, all’epoca diretta da Arnoldo Foà. Qui nascono i suoi primi spettacoli di cabaret ed inizia a esibirsi anche con altri cabarettisti in alcuni locali cittadini come il Teatro Juvarra – intitolato all’architetto e scenografo Filippo Juvarra (7 marzo 1678, Messina – 31 gennaio 1736, Madrid), che per anni lavorò a Torino come architetto di Casa Savoia – . Nello stesso periodo Luciana Littizzetto diventa doppiatrice della Delta Film di Gassino Torinese, prestando la voce a personaggi di soap e telenovelas.

Nel 1991 verrà premiata con un riconoscimento intitolato ad Ettore Petrolini al Festival di cabaret Bravograzie di Aosta – chiamato Bravograzie in omaggio a due battute del famoso film Nerone dello stesso Petrolini –.

L’approdo di Luciana alla televisione e l’inizio della sua fama arrivano con la trasmissione Avanzi di Rai Tre, condotta da Serena Dandini. Successivamente, anche con l’aiuto di un’agenzia di Milano, abbandona l’impiego di insegnante e si dedica a tempo pieno al mondo dello spettacolo.

Nel 1993 partecipa, sempre su Rai Tre, alla trasmissione Cielito lindo condotta da Claudio Bisio ed Athina Cenci, nella quale interpreta il personaggio di Sabrina – quella del tormentone “Minchia Sabbry!” -. Successivamente esordisce in radio conducendo, con Piero Chiambretti, una trasmissione per Radio Due, la Hit Parade.

Nel 1995 è nel cast di TV cumprà, dove presenta gag comiche in collaborazione con Michele Mirabella e Toni Garrani – figlio di Ivo –. Nel 1997 conduce la trasmissione Single con Bruno Gambarotta su Rai Due.

Passa a Mediaset, dove tra l’altro sarà membro del cast di Tre uomini e una gamba, il grande successo d’esordio di Aldo, Giovanni e Giacomo. Dal 1998 partecipa per la prima volta a numerose puntate di Mai dire gol per poi far parte, anzi tornare a far parte, del cast di Ciro, il figlio di Target. Più avanti esordisce anche in Zelig – Facciamo cabaret presentato da Simona Ventura: è il coronamento della sua consolidata fama di comica. I mondiali di calcio Francia 1998 le danno occasione di improvvisarsi inviata della Gialappa’s Band.

La stagione televisiva la vede impegnata ancora con Mai dire gol, dove introduce due nuovi personaggi che diventeranno molto popolari, la pianista Nives e la ninfomane Lolita.

Nel 1999 la Littizzetto ritorna sul set, dove recita insieme a Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu (Luca e Paolo) in E allora mambo!; poi continua la sua partecipazione a Mai dire gol, riproponendo la figura di Sabrina, assunta come cassiera in un fast food. L’anno si chiude con la pubblicazione del suo primo libro, intitolato L’agenda di Minchia Sabbry.

Nel 2001 è cosceneggiatrice e protagonista del film per il cinema Ravanello pallido. Poi torna alla Rai e comincia a lavorare con Fabio Fazio, che allora presenta Quelli che il calcio. In quell’occasione Luciana Littizzetto proporrà diversi nuovi personaggi, tra cui le celebri Babooskha e Bianca Eberni.

Nel novembre dello stesso anno, pur non essendo propriamente una vamp, appare in un servizio fotografico sexy nella rivista Max; scrive poi il suo secondo libro Ti amo bastardo. Successivamente, a Mediaset, lavora a Matricole in onda su Italia 1, e al Maurizio Costanzo Show e nel 2001 conduce in radio Le parole che non ti ho chiesto, programma dedicato ai problemi di coppia. La sua attività di scrittrice continua con altri due libri: Un attimo, sono nuda, e l’imprevedibile successo di Sola come un gambo di sedano, pubblicato dalla Arnoldo Mondadori Editore – oltre un milione di copie vendute -. Il libro raccoglie alcuni degli articoli che la Littizzetto scrive settimanalmente per Il pensiero debole, la sua rubrica su Torino Sette, l’inserto del venerdì de La Stampa.

Il 2002 la vede ospite di trasmissioni molto popolari, da Stasera pago io di Fiorello – in cui propone una famosa rivisitazione in chiave comica della canzone Buonasera dottore di Claudia Mori – a C’è posta per te di Maria De Filippi, al Festival di Sanremo 2003, dove bacia in diretta il conduttore Pippo Baudo. Nello stesso anno pubblica, ancora con la Mondadori, il quinto dei suoi quattordici libri, il romanzo La principessa sul pisello: sarà un nuovo successo.

Nel 2005 esordisce a Che tempo che fa, durante il quale siamo abituati a vederla in monologhi comici sui temi d’attualità, affrontati spesso in modo irriverente – di gran successo gli appelli a Camillo Ruini al quale la Littizzetto si rivolge con l’appellativo di “Eminens” da “Eminenza”, riuscendo a strappare un sorriso allo stesso cardinale, che pur non avendo mai visto le esibizioni della comica, racconterà in un’intervista che la sua segretaria lo chiama allo stesso modo –. Sempre nel 2005 l’artista torinese recita con successo in Manuale d’amore di Giovanni Veronesi – con cui tornerà a lavorare successivamente – : avrà il ruolo un po’ comico e un po’ drammatico di una vigile “carogna”, moglie tradita dal marito e traditrice a sua volta prima di riapacificarsi con il coniuge.

L’8 marzo – Giornata Internazionale della Donna – del 2009 è protagonista assoluta di una toccante puntata di Che tempo che fa, dedicata alla violenza sulle donne – argomento che le sta particolarmente a cuore –.

Con Fabio Fazio condurrà per due volte anche il Festival di Sanremo, nel 2013 e nel 2014 – questa edizione, però, si rivelerà un flop, con una media di ascolti di appena il 39% -.

Nell’anno seguente Luciana Littizzetto arriverà anche alla pubblicità, facendo la testimonial per la Coop.

La carriera di “Lucianina”, come la chiama affettuosamente Fabio Fazio, la porterà, il 22 novembre 2007, a ricevere dall’allora Presidente Giorgio Napolitano il prestigioso Premio De Sica, riservato alle personalità del momento nel mondo dello spettacolo e della cultura. Sempre lungi da qualsiasi timidezza o timore reverenziale, in quell’occasione la comica chiamerà il capo dello Stato “Napo” o “Napisan”. Riceverà anche, nel 2013 e nel 2014, il Premio Regia Televisiva per il miglior personaggio femminile dell’anno. Le critiche negative nei suoi confronti riguardano il linguaggio “molto colorito” da lei utilizzato e la sfera politica. Questo, in sintesi, il “ritratto” di Luciana Littizzetto.