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3 gennaio 1954: Iniziano le trasmissioni televisive

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Dopo le prime sperimentazioni compiute dall’EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) di Torino negli anni Trenta, interrotte poi a causa della seconda guerra mondiale, si era finalmente pronti anche in Italia, in netto ritardo rispetto alle altre nazioni europee, a trasmettere regolarmen...

Dopo le prime sperimentazioni compiute dall’EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) di Torino negli anni Trenta, interrotte poi a causa della seconda guerra mondiale, si era finalmente pronti anche in Italia, in netto ritardo rispetto alle altre nazioni europee, a trasmettere regolarmente programmi televisivi. La RAI ( Radio Audizioni Italiane), l’ente che dopo l’avvento della repubblica aveva ereditato i compiti dell’EIAR, dopo circa due anni di vari collaudi, si apprestava, con l’inizio del nuovo anno, a trasmettere via radio le prime immagini televisive italiane a quei pochi fortunati che si erano potuti permettere il lusso del televisore e che rientravano nell’area coperta dal segnale. Infatti all’inizio del 1954 solo il Piemonte, la Lombardia, la Liguria, la Toscana, l’Umbria, l’area di Napoli e il Lazio erano raggiunte dai ripetitori. Il grande successo però permise di coprire gran parte del territorio nazionale già sul finire dell’anno.

<<La Rai, radiotelevisione italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive>> , con queste parole l’annunciatrice Fulvia Colombo, dallo studio di Milano, alle 11 di quel 3 gennaio, inaugurò le trasmissioni del Primo Programma Nazionale, il nome del canale televisivo allora, la futura Rai Uno. A seguire il primo programma in assoluto, “Arrivi e partenze”, condotto da un giovane che vantava già esperienza nel campo negli Stati Uniti, Mike Buongiorno, nel quale, insieme al giornalista Armando Pizzo, intervistava gente in arrivo o in partenza dagli aeroporti e porti italiani. Fu poi seguito dalla prima edizione del telegiornale. Con l’abbassarsi del prezzo delle televisioni e la maggior diffusione del segnale, il numero degli abbonati si moltiplicò esponenzialmente, facendo della Tv uno dei simboli del boom economico di quegli anni.