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Dichiarazioni della tassista romana violentata: mi ha rovinato la vita

simone borgese 675

La tassista romana è stata stuprata e rapinata venerdi scorso, ora decide di parlare e di raccontare le sue emozioni durante il trauma. "Ha rovinato per sempre la mia esistenza, il fatto che ora sia dietro le sbarre e che la polizia lo abbia catturato in poco tempo è da una parte un sollievo p...

La tassista romana è stata stuprata e rapinata venerdi scorso, ora decide di parlare e di raccontare le sue emozioni durante il trauma. “Ha rovinato per sempre la mia esistenza, il fatto che ora sia dietro le sbarre e che la polizia lo abbia catturato in poco tempo è da una parte un sollievo perchè non potrà più far male ad altre persone, ma quello che ha lasciato in me non passerà mai” queste le parole della donna ai microfoni della stampa. «Dovrebbe rimanere in carcere a vita per non nuocere più, soprattutto se ripenso alla tranquillità e alla naturalezza con cui è sceso e si è allontanato dopo quello che mi aveva fatto. Era come se fosse abituato a trovarsi in quelle situazioni. Era come se fosse stato tutto normale…», aggiunge la donna sotto shock.

La donna rivive i momenti dell’aggressione e sottolinea: «temevo di morire e di non farcela» e annuncia poi di voler ritornare al lavoro: «tornerò a guidare il taxi, è il mio lavoro, non so quando ma ricomincerò». «In genere noi tassiste temiamo il pericolo durante il turno di notte e quando lavoriamo in alcuni quartieri periferici. Dopo la mia terribile esperienza, che è cominciata in un quartiere tranquillo di Roma e di mattina, in un orario dove c’è in giro tanta gente, dico che non possiamo stare mai sicure, potrebbe accadere b e a qualunque orario» queste le riflessioni della donna.

Risponde la madre di Simone Borghese lo stupratore di Roma ai microfoni della stampa, «Mio figlio deve pagare per quello che ha fatto. Però vi prego di credermi, vi supplico: Simone non è un mostro. Dovete concedermi di spiegare a tutti chi è davvero Simone. Il figlio di un padre alcolizzato, un barbone, un violento con il quale ha vissuto da quando me ne sono andata via di casa nel 2005, stanca di essere picchiata e maltrattata ogni giorno». «È un ragazzo che ha sofferto, e anche se voi pensate che le parole di una mamma non contano niente, è quella la causa di tutto. Non è cattivo». «Io – dice ancora la mamma di Borgese – non voglio giustificarlo ma insisto, Simone non ha avuto una vita facile. Quando me ne sono andata di casa, lui è cresciuto con il padre che ci ha lasciato tantissimi debiti». La donna sottolinea poi come il figlio sia peggiorato dopo la separazione dalla moglie: «Si è sentito abbandonato due volte. Prima da me, dieci anni fa, poi dalla moglie. Soffriva da morire».