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Etna, allarme della Coldiretti: 'Ingenti i danni della cenere vulcanica sulla raccolta di arance'

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Il presidente catanese della Coldiretti, ha lanciato l'allarme-arance derivante dall'ingente caduta di cenere sul versante ionico, che ha interessato le zone del messinese e di Reggio Calabria. Secondo Pappalardo, i danni sarebbero rilevanti soprattutto per l'area calabrese: 'Al momento la stima dei...

Il presidente catanese della Coldiretti, ha lanciato l’allarme-arance derivante dall’ingente caduta di cenere sul versante ionico, che ha interessato le zone del messinese e di Reggio Calabria. Secondo Pappalardo, i danni sarebbero rilevanti soprattutto per l’area calabrese: ‘Al momento la stima dei danni è da aggiornare di ora in ora, ma tengo a precisare che nel catanese non ce ne sono stati di così gravi, la situazione più serie è invece in Calabria, lì ne è caduta tanta, una quantità superiore a quella che ha interessato il catanese’.

E’ la cenere vulcanica esplosa in aria per chilometri dall’Etna a preoccupare gli agricoltori. A pochi giorni dall’eruzione, gli agricoltori hanno intanto sospeso la raccolta degli agrumi pronti per essere venduti. Il presidente della Coldiretti, ha spiegato nel dettaglio la motivazione di questa decisione: ‘Di cenere ne è caduta tanta, ma molto sottile, quasi impercettibile al tatto. Le piante degli agrumi così come molti ortaggi sono purtroppo pieni di cenere. Lo sfregamento dei frutti tra loro potrebbe provocare dei danni, ecco perché è stata sospesa la raccolta’.

Ad avere la peggio sono state le coltivazioni della zona di Giarre e le zone della riviera, danni minori invece si sono registrati nella zona pedemontana del vulcano da Paternò, ad Adrano, Biancavilla sino a Bronte. Meno rilevanti i danni per quanto riguarda i paesi del calatino con Mineo e Scordia che sono rimaste quasi illese dai danni dalle cenere.

Adesso si attende l’arrivo di acqua e vento, che avrebbero un effetto salutare per le coltivazioni perchè laverebbero da cima a fondo le piante, liberandole dalla polvere nera, ed evitare così che durante la raccolta i frutti possano provocare tra loro abrasioni nello sfregamento all’interno delle cassette. Intanto, come ha spiegato Pappalardo, i danni per i magazzini sono reali, proprio per l’impossibilità di procedere al raccolto: ‘In questo momento i magazzini che si occupano di commercializzazioni sono vuoti creando di fatto un vuoto nel mercato nazionale ed internazionale che penalizza non poco questa parte dell’isola’.