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Omicidio Chiara Poggi, il Pg della Cassazione: 'Annullate la condanna di Stasi'

alberto stasi garlasco

Ha sorpreso tutti, il procuratore generale della Corte di Cassazione, Oscar Cedrangolo, che ha chiesto ai giudici della V sezione penale di annullare la condanna a 16 anni per Alberto Stasi, imputato per l'omicidio di Garlasco nell'agosto 2007 dove perse la vita Chiara Poggi, la fidanzata dell'imput...

Ha sorpreso tutti, il procuratore generale della Corte di Cassazione, Oscar Cedrangolo, che ha chiesto ai giudici della V sezione penale di annullare la condanna a 16 anni per Alberto Stasi, imputato per l’omicidio di Garlasco nell’agosto 2007 dove perse la vita Chiara Poggi, la fidanzata dell’imputato.
Il procuratore generale ha voluto stigmatizzare, nella sua richiesta ai giudici, la debolezza dell’impianto accusatori, chiedendo esplicitamente l’annullamento per rinvio: ‘L’annullamento che chiedo è con rinvio – ha ribadito con forza il pg – per una questione di scrupolo e rispetto nei confronti del grido di dolore di tutte le parti. Il rinvio servirà per nuovi accertamenti prove e valutazioni‘.

Il pg ha spiegato che se ‘l’imputato è innocente che sia assolto se è colpevole che abbia una pena adeguata‘.
Nella sua lunga requisitoria, il pg Cedrangolo ha demolito la sentenza emessa dal tribunale di Milano, che ha condannato Stasi a 16 anni di carcere, sulla base, soprattutto, dell’impronta delle scarpe che avrebbe inchiodato il fidanzato di Chiara Poggi. ‘La scena del delitto – ha evidenziato il Pg – è stata calpestata da 24 persone. Per questo gli accertamenti fatti risultano inaffidabili per il massiccio inquinamento del luogo’.

Non c’è invece chiarezza sulle impronte in uscita: ‘Che fine hanno fatto le impronte in uscita? Stasi non può essere andato via volando anche perché la sentenza dice che le scarpe di Stasi sono copiosamente imbrattate di sangue‘.
Chi ha emesso la sentenza di condanna, secondo il pg, sarebbe stato condizionato dal ruolo di ‘presunto colpevole’ che avrebbe condizionato la decisione del tribunale di Milano, che ha optato per la condanna, senza elementi fortemente probanti.
Cedrangolo avrebbe stigmatizzato le incongruenze della stessa sentenza: ‘Perché si parla di un aggressore senza pietà e si toglie l’aggravante della crudeltà? “, ha proseguito il Pg: “Non sono in grado– ha evidenziato – di stabilire se Stasi sia innocente o colpevole. Ma insieme possiamo stabilire se la sentenza sia giusta o no’.