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Edoardo Bennato: l'intervista a Panorama dopo l'uscita dell'ultimo album

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E' una storia lunga diciotto album, quella di Edoardo Bennato, storico cantautore rock, ormai entrato a pieno titolo nella storia della musica italiana. Bennato ha nel suo curriculum pezzi straordinari inclusi in album che costituiscono ormai pietre miliari della musica italiana (Burattino senza fil...

E’ una storia lunga diciotto album, quella di Edoardo Bennato, storico cantautore rock, ormai entrato a pieno titolo nella storia della musica italiana. Bennato ha nel suo curriculum pezzi straordinari inclusi in album che costituiscono ormai pietre miliari della musica italiana (Burattino senza fili, Uffa, Uffa, e Sono solo canzonette) e altre opere discografiche che hanno fatto della carriera di Bennato una delle più fulgide nel panorama della musica italiana.

E’ uscito da poco il suo nuovo album intitolato ‘Pronti a salpare‘, che ha già riscosso un notevole successo di pubblico e di critica. ‘Ci sono stati anni in cui vendevo più di chiunque altro, eppure i giornali nazional-popolari di grande tiratura non mi hanno mai messo in copertina‘, ha dichiarato Edoardo Bennato in una intervista al settimanale Panorama.

Nell’intervista rilasciata al popolare settimanale, Bennato ha ripercorso le tappe fondamentali della propria carriera, ricordando i mitici concerti nella fine degli anni ’70, e i bagni di folla, dopo la riapertura dei concerti negli stadi dopo l’epoca della grande contestazione sessantottina: ‘Ebbene sì, c’ero io al San Paolo nel 1978, c’ero io a San Siro nel 1980 davanti a settantamila spettatori. A seguire venne un tour con quindici concerti negli stadi, un giorno sul palco e un giorno di stop. Tutto organizzato in autonomia con le persone del mio staff senza multinazionali alle spalle. Adesso sono cambiati i tempi e molte soddisfazioni me le tolgo riempiendo i palazzetti in Germania e in Svizzera. Ogni volta che ci torno mi chiedono di aggiungere date‘.

Il titolo del nuovo album è proprio correlato ai tempi moderni, nell’epoca dei grandi sbarchi di migranti e della crisi della civiltà occidentale: ‘Dobbiamo tutti e dico tutti sentirci pronti a salpare, anche noi occidentali. Ci vuole uno scatto, un guizzo che ci faccia comprendere che apparteniamo tutti alla stessa famiglia, la Famiglia Umana. Quest’anno ho portato ad Expo una mia mostra di quadri, In cammino. Ho dipinto pensando ai venditori abusivi sulle nostre spiagge, simboli viventi di un’umanità sofferente che cerca di salvarsi. Quella mostra rappresenta il cammino della famiglia umana che nel corso di un lungo itinerario latitudinale ha visto modificarsi anche il colore della pelle in relazione al clima’.