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Vietata la vendita di botti e fuochi d'artificio nelle principali città siciliane

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In molte città siciliane è stata vietata la vendita di fuochi d'artificio, con i controlli di Polizia e Carabinieri che hanno effettuato copiosi sequestri di materiale pirotecnico, messo in commercio senza le dovute autorizzazioni. Sequestri sono stati effettuati nella città di Palermo, dove i ca...

In molte città siciliane è stata vietata la vendita di fuochi d’artificio, con i controlli di Polizia e Carabinieri che hanno effettuato copiosi sequestri di materiale pirotecnico, messo in commercio senza le dovute autorizzazioni. Sequestri sono stati effettuati nella città di Palermo, dove i carabinieri della stazione di Cinisi hanno passato al setaccio numerosi esercizi commerciali dediti alla vendita di materiale pirotecnico, privo dei requisiti per essere posti in commercio.

Anche in un mini market gestito da un cittadino originario del Bangladesh, sono stati sequestrati botti, giudicati ad alta pericolosità per la cui vendita sono previste delle autorizzazioni speciali. Nell’abitazione del proprietario del negozio sono stati rinvenuti numerosi pacchi contenenti materiale esplosivo, e più di dieci batterie e razzi pirotecnici, estremamente pericolosi. Il commerciante è stato denunciato per detenzione e commercio abusivo di materiale esplosivo.

Anche in via del Levriere a Palermo, i carabinieri hanno bloccato un rivenditore illegale che aveva predisposto una bancarella abusiva finalizzata al commercio di materiale pirotecnico.

A Messina i carabinieri hanno provveduto al sequestro di circa 18 mila botti di tutte le tipologie, dal peso complessivo di 950 kg. Gli articoli erano in possesso di un noto tabaccaio della città peloritana, che li teneva nascosti all’interno di un garage sito nel quartiere Giostra. Nell’ambito dell’operazione sono state denunciate all’autorità giudiziaria, 5 persone.

Anche il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha deciso che il Capodanno etneo dovrà essere senza botti, vietandone la vendita dal 30 dicembre 2015 al 7 gennaio del 2016. Una decisione che evidentemente non è piaciuta ad alcuni cittadini interessati che hanno appeso un cartello nel portone di casa del primo cittadino con una scritta eloquente: ‘La Ditta Zio Piro e il settore pirotecnico, dopo averla servita e divertita per anni, ringrazia il sindaco Bianco per aver creato un danno irreparabile! Titolari e dipendenti chiedono una soluzione a sostegno delle famiglie e lavoratori onesti autorizzati per i danni economici improvvisi arrecati !! Buon anno‘.

E’ vero che a rimetterci, a causa delle ordinanze, sono le azienda che vendono materiale pirotecnico, ma è anche vero che ogni anno non è possibile stilare un bollettino da guerra per festeggiare il capodanno, con vittime e feriti a fare da cornice al nuovo anno che arriva.