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Omeopatia in pediatria: si è aperto il congresso di Praga

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Valérie Poinsot, direttore generale dei laboratori Boiron, azienda leader nella produzione di farmaci omeopatici, ha attaccato duramente la medicina ufficiale, che spesso banalizza gli effetti dei farmaci omeopatici: 'Quando un antibiotico non ha gli effetti voluti, si cambia. Ma quando non funzion...

Valérie Poinsot, direttore generale dei laboratori Boiron, azienda leader nella produzione di farmaci omeopatici, ha attaccato duramente la medicina ufficiale, che spesso banalizza gli effetti dei farmaci omeopatici: ‘Quando un antibiotico non ha gli effetti voluti, si cambia. Ma quando non funziona un farmaco omeopatico si dice che non funziona l’omeopatia tout court‘. Con questa riflessione, il direttore, ha aperto il congresso di Praga, organizzato dal Cedh, la più importante scuola di omeopatia a livello mondiale, dedicato proprio all’uso dei medicinali omeopatici in pediatria. Nella capitale ceca sono giunti oltre quattrocento medici arrivati da sedici paesi per discutere di diagnosi e scelta della terapia nei bambini.

Secondo Antoine Demonceaux, direttore Cedh, sarebbero le ‘ patologie otorinolaringoiatriche e delle vie respiratorie, come otiti, bronchiti e bronchioliti, i disturbi del comportamento e l’oncologia, con trattamenti che leniscono gli effetti collaterali della chemio‘ le principali indicazioni per trattare alcuni disturbi pediatrici proprio con i farmaci omeopatici.

Il professore di pediatria alla Sapienza di Roma e vicepresidente Siomi – Francesco Macrì – nel suo intervento, ha voluto stigmatizzare il fatto che in Gran Bretagna il servizio sanitario nazionale ha pensato bene di rimborsare le spese per i farmaci omeopatici, mentre ancora in Italia la strada è lunga: ‘Una decisione che mi stupisce ma che capisco – premette Francesco Macrì, professore di pediatria alla Sapienza di Roma e vicepresidente Siomi – in tempi di crisi non si investe in settori che non riescono a dare prove di efficacia. Ma è un cane che si morde la coda, perché gli studi clinici dovrebbero essere svolti in strutture pubbliche, dove ci sono grandi difficoltà, a partire dai comitati etici che difficilmente danno il nullaosta. Se si dovesse poi superare questa difficoltà c’è il problema della pubblicazione, poiché le grandi riviste tendono a rifiutare lavori scientifici sull’omeopatia‘.
L’omeopatia, spesso, ha dato risultati importanti, come ha dimostrato il medico statunitense Dumont, che ha in cura circa tremila bambini autistici, proprio con i farmaci omeopatici.