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Scandalo emissioni: perquisiti diversi siti Renault in Francia

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Siamo davvero di fronte ad un nuovo scandalo Volkswagen ? Gli investigatori antifrode francesi hanno perquisito diversi stabilimenti della Renault, la scorsa settimana. A riferirlo è stato un funzionario del sindacato Florent Grimaldi a Reuters, confermando una indiscrezione diffusa in questi giorn...

Siamo davvero di fronte ad un nuovo scandalo Volkswagen ? Gli investigatori antifrode francesi hanno perquisito diversi stabilimenti della Renault, la scorsa settimana. A riferirlo è stato un funzionario del sindacato Florent Grimaldi a Reuters, confermando una indiscrezione diffusa in questi giorni da France Presse. Grimaldi, nella sua esternazione, ha precisato che “il management non ha confermato che il caso riguarda le emissioni di ossidi di azoto, ma visti i settori che sono stati perquisiti ipotizziamo che possa essere legato a questo”.

Dalle indagini effettuate dalle autorità francesi è emerso che i veicoli Renault “non hanno rivelato la presenza di un software truffa” nei veicoli Renault, ma la Direzione generale per Energia e clima ha deciso di condurre “ulteriori indagini su documenti e parti“. E’ stata la stessa casa automobilistica francese, a sottolineare la piena collaborazione della casa francese nelle investigazioni in corso, affinchè venga fatta chiarezza sulla regolarità della propria condotta, a proposito dei livelli di emissione. Intanto, in mattinata il titolo di Renault è crollato del 20% dopo la notizia di perquisizioni nelle sue sedi, nonostante non siano emerse responsabilità.

E’ in corso un ulteriore test da parte della ‘Commission Royal‘, la commissione tecnica che sta valutando 100 veicoli in circolazione, tra i quali 25 veicoli Renault”, che rifletterebbero la quota di mercato del gruppo in Francia. Già a dicembre, la Commissione aveva testato 11 veicoli, di cui 4 Renault, senza rilevare la presenza del software che costituì la pietra dello scandalo nella vicenda legata alla Volkswagen. “La Direzione Generale che si occupa di reprimere le frodi ha deciso di condurre ulteriori indagini per convalidare definitivamente la prima analisi effettuata dalla Commissione tecnica indipendente“, ha riportato comunicato emesso dalla direzione generale. Le indagini sono ancora in corso nelle sedi di Lardy e di Guyancourt, dove sono situati i centri tecnici per testare i livelli di emissione.