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Google Street: pecore alle Isole Faroe

Pecore alle Faroe

Le pecore sono state la soluzione ai problemi delle isole Faroe. Sono arrivate dove gli uomini di Google non erano riusciti. Dove non arrivano gli uomini, arrivano le pecore. Chiunque si sposti, al giorno d'oggi, usufruisce delle mappe di Google Maps. Sia per la corrispondenza delle indicazioni del...

Le pecore sono state la soluzione ai problemi delle isole Faroe. Sono arrivate dove gli uomini di Google non erano riusciti.

Dove non arrivano gli uomini, arrivano le pecore. Chiunque si sposti, al giorno d’oggi, usufruisce delle mappe di Google Maps. Sia per la corrispondenza delle indicazioni delle mappe, sia per la possibilità di visualizzare esattamente e puntualmente i percorsi.

La Street View di Google, infatti, è uno dei servizi più apprezzati tra quelli offerti dal motore di ricerca. Gli operatori del servizio fotografano le strade ed è possibile conoscere in anticipo quale sarà il percorso da compiere per andare in vacanza e che tipo di segnali del paesaggio (un negozio, un’insegna, la tipologia di strada…) individuare per non sbagliare strada.

Nelle isole di Faroe, però, gli uomini di Google non sono arrivati. Negli ultimi anni, infatti, Google sta cercando di mappare i luoghi più inaccessibili del globo. Nonostante le isole di Faroe rientrino in questa categoria, Google non ha ancora preso in considerazione queste isole. Dai percorsi estremamente impervi, sono numerosi i tratti non ancora mappati – tanto da dare luogo ad una petizione online con tanto di hashtag #wewantGoogleStreetView.

Ma gli abitanti delle Faroe Islands non sono rimasti con le mani in mano. L’iniziativa è stata presa da Durita Dahl Andreassen di Visit Faroe Islands. Ha legato una telecamera sulla schiena di una pecora, che è stata lasciata libera di pascolare per le colline delle Faroe Island. Le immagini trasmesse dalla telecamera sono state inviate direttamente al cellulare di Andreassen il quale le carica direttamente su Google Maps.

Le pecore hanno fatto il possibile ma restano ancora alcuni luoghi inesplorati. Ora dovrebbe pensarci Google.