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Il castello di Fulcignano: il mistero del Salento

Il castello di Fulcignano: il mistero del Salento

Siamo nel pieno Medioevo. Da allora, una strana leggenda aleggia attorno al castello di Fulcignano, resti che racchiudono un antico segreto.

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Di questo luogo così suggestivo se ne parla (e se ne è scritto) fin dal XII secolo. Il castello di Fulcignano è un piccolo casale passato tra le mani di numerosi feudatari, di esponenti di secolari nobiltà e avvenenti rampolli aristocratici. Il contesto paesaggistico in cui è immerso è bucolico e silenzioso. Il castello sorge alla periferia sud-est del territorio di Galatone.

L’incertezza delle sue origini

fulcignano3Le origini del castello di Fulcignano potrebbero essere greche, visto il curioso ritrovamento di una moneta di Basilio I. Ma un’alea di incertezza ancora aleggia attorno al periodo in cui venne costruito. Molti concordano che l’edificio venne eretto a cavallo tra le denominazione sveva e quella angioina. E che è caratterizzato da una contaminazione di stili architettonici che si rifanno al mondo islamico. La forma di un quadrilatero irregolare, infatti, con le sue quattro torri angolari, è un dettaglio piuttosto insolito nel panorama salentino.

Il borgo di Fulcignano era importante come centro di passaggio di carovane e di pellegrini, come testimoniano le profonde tracce di ruote ancora visibili sulla roccia e un’epigrafe rinvenuta accanto a una chiesa rurale nei pressi del castello. Ciò di cui gli storici non hanno dubbi è il fatto che il casale, dilaniato da lotte e successioni feudali, è andato gradatamente in contro a un progressivo spopolamento. Le persone che vi abitavano decisero di abbandonarlo e di raggiungere la più sicura e vicina Galatone, situata sulle pendici di una collina.

La struttura

fulcignano6L’ingresso principale del castello di Fulcignano è orientato ad est. E’ costituito da un portale a sesto acuto sul quale si staglia un elegante fregio. Il primo vano dopo l’ingresso ha una volta a crociera e interessanti decorazioni nonché un sedile in muratura e un camino. Dal vano d’ingresso, invece, si accede al giardino e a due altri vani con volta a botte. Dal secondo, una porticina conduce a un terzo locale privo di pavimentazione ma caratterizzato da una commistione di elementi architettonici.

La leggenda

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Si narra che, in un’epoca molto lontana e imprecisata, alcuni predoni assediarono la fortezza ma senza riuscire a conquistarla, vista la strenua resistenza da parte degli assediati. Ma i nemici, per vendicarsi dell’affronto, ricorsero a un orribile stratagemma. Una notte buia e senza luna, rapirono il figlio del signore del castello e lo uccisero. Infine, lo squartarono e appesero le sue membra a un albero di carrubo. La mattina successiva, la madre del bambino, dilaniata dall’orribile vista, chiamò a sé il demonio, consegnandogli le chiavi del castello con tutte le sue immense ricchezze. Infine, dichiarò che chiunque avesse voluto varcarne la soglia e conquistarlo, avrebbe dovuto condurre con sé un bambino da offrire in pasto allo stesso Lucifero. Il tempo necessario per trovare il tesoro sarebbe stato lo stesso di quello impiegato dal diavolo per divorare l’infante.fulcignano7

Pare che, nel corso di tutti i secoli finora trascorsi, soltanto un uomo tentò l’impresa. Ma anziché portare un bambino, offrì un gatto travestito da neonato, nella speranza di ingannare il Principe delle Tenebre. Il miagolio dell’animale, però, svelò l’inganno e scatenò la furia di Lucifero. Questi fece scendere sul capo dell’uomo una terribile tempesta che lo atterrì costringendolo alla fuga. E da allora, nessuno più tentò l’impresa.