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A Pieve Emanuele il Ripamonti Residence rischia di chiudere

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Questo è un caso che ci ha interessato particolarmente. Non capita tutti i giorni di poter osservare in diretta la storia dell'abbandono di un palazzo a due passi da dove si trova la nostra redazione, ma questa storia è speciale e molto italiana. Per la prima volta su queste pagine, abbiamo segui...

Questo è un caso che ci ha interessato particolarmente. Non capita tutti i giorni di poter osservare in diretta la storia dell’abbandono di un palazzo a due passi da dove si trova la nostra redazione, ma questa storia è speciale e molto italiana. Per la prima volta su queste pagine, abbiamo seguito una storia di abbandono con un lieto fine. Più o meno.

ripamonti residence

Benvenuti al Ripamonti Residence. Questo albergo dalle dimensioni impressionanti si trova a Pieve Emanuele, sud di Milano. Duemila stanze circa in una gabbia di cemento. La storia del residence comincia come moltissime storie di luoghi abbandonati che abbiamo visto: il palazzone è stato tirato su da Salvatore Ligresti (un nome che fa drizzare le orecchie a chiunque di voi abbia vissuto intorno a Milano) come pura speculazione edilizia.

ripamonti residence

Ligresti, il re palazzinaro dei meneghini, aveva costruito l’intero complesso nei primi anni ’80– e, dicono le fonti, con 350 milioni di lire di tangenti. La struttura contava diverse sezioni, ma nessuna sembra aver avuto una vita salutare. Il centro sportivo chiude nel 2001. L’hotel Ripamonti 2 chiude nel 2012. I commercianti se ne vanno in massa, e anche un’agenzia bancaria ha preferito chiudere gli uffici.

Per poter usare il Ripamonti Residence in qualche modo, era stata realizzata una stazione di polizia al suo interno, con circa 500 agenti in servizio. E, in maniera tipicamente italiana, era stato utilizzato come centro temporaneo per accogliere dei migranti con poca specificità sul significato di “temporaneo”. Un centro al centro di molte polemiche, scatenate anche dall’essere stato creato mentre il sindaco Moratti era in piena campagna elettorale. Ospitare agenti di polizia e migranti nella stessa struttura aveva creato delle tensioni.

ripamonti residence

E oggi? Oggi forse si vede un raggio di sole. Il 19 febbraio un accordo con Antirion (la società che gestisce il residence) ha portato a una soluzione che potrebbe salvare capre e cavoli. Ora bisognerà vedere se il Ripamonti Residence sarà in grado di sostenersi da solo nel futuro.

Dobbiamo dire la verità, siamo un po’ tristi per non aver assistito alla sua trasformazione finale in un palazzo completamente abbandonato. Ma è un’ottima cosa per i circa 400 dipendenti che continueranno ad avere un lavoro. Almeno finchè dura.