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Aborto terapeutico: forum domande e risposte

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Quali sono le domande più frequenti che le donne si pongono prima di subire un aborto terapeutico? Ne abbiamo selezionate alcune. Nella vita di una donna può verificarsi la tristissima evenienza di un aborto terapeutico. Un evento del genere lascia una traccia indelebile ed un dolore davvero diff...

Quali sono le domande più frequenti che le donne si pongono prima di subire un aborto terapeutico? Ne abbiamo selezionate alcune.

Nella vita di una donna può verificarsi la tristissima evenienza di un aborto terapeutico. Un evento del genere lascia una traccia indelebile ed un dolore davvero difficile da spiegare. In alcune circostanze l’aborto terapeutico è stato scelto dalle donne perché il bimbo in pancia è affetto da malformazioni o sindromi gravissime (come quella di Down). Di fronte alla probabilità che un bimbo possa nascere malato o cerebroleso molte donne, anche se sfavorevoli al principio dell’aborto, si sono ritrovate a farlo e a portasi dentro questo senso di colpa per sempre, anche dopo la nascita di altri figli. Ecco alcune domande/risposte su questo delicato argomento.

In quali circostanze può essere effettuata l’interruzione terapeutica di gravidanza?

La legge stabilisce che l’aborto terapeutico può essere effettuato in due casi: quando la gestazione e il parto comportano “un grave pericolo per la vita della donna” e quando si rilevano processi patologici (malformazioni o malattie del nascituro) in grado di determinare “ un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna”. Sia nel primo che nel secondo caso il medico ha l’obbligo di certificare l’esistenza di un pericolo per la vita della donna oppure condizioni particolari del feto emerse durante gli esami diagnostici: amniocentesi, ecografie, villocentesi.

Quando deve avvenire l’aborto terapeutico?

Non vi è un termine preciso entro il quale l’aborto terapeutico va eseguito, ma comunque va fatto “prima che il feto sia in grado di vivere in maniera autonoma al di fuori dell’utero”. In caso di malformazioni fetali o gravi patologie il termine per l’aborto terapeutico è fissato intorno a ventidue settimane più 2-3 giorni. Se una malformazione o una malattia vengono diagnosticate oltre la 22esima settimana le donne che vogliono interrompere la gravidanza devono farlo necessariamente in un Paese estero, poiché in Italia non è consentito.

In che modo avviene l’aborto terapeutico?

Se l’interruzione di gravidanza avviene entro la sedicesima settimana viene effettuato uno svuotamento dell’utero con anestesia generale, tramite raschiamento oppure aspirazione. Dopo la sedicesima settimana bisogna indurre un vero e proprio travaglio abortivo affinchè il feto venga espulso.

Aborto terapeutico e obiezione di coscienza

Durante l’iter di aborto terapeutico può capitare che la donna incontri operatori sanitari (medici, infermieri, anestesisti) obiettori di coscienza. Questo potrebbe comportare gravi ritardi nell’inizio della procedura. Va precisato, comunque, che il personale sanitario obiettore non può indurre il parto, ma è tenuto a prestare alla donna che abortisce l’assistenza di cui ha bisogno durante il travaglio ed il parto. Purtroppo questo non sempre succede, con gravi ripercussioni sulla salute psico-fisica della paziente.