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Acea :Alemanno, sedotto e abbandonato!

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Oggi alle 11 si è tenuto il vertice Acea e saranno stati tanti gli ostacoli da aggirare, basti pensare che  le utility comunali del  Nord- ovest hanno l'obiettivo di fondersi e raggiungere Veneto ed Emilia , mentre Acea punta al Centro-sud. In questa spinosa situazione  il povero sindaco fa"...

Oggi alle 11 si è tenuto il vertice Acea e saranno stati tanti gli ostacoli da aggirare, basti pensare che le utility comunali del Nord- ovest hanno l’obiettivo di fondersi e raggiungere Veneto ed Emilia , mentre Acea punta al Centro-sud. In questa spinosa situazione il povero sindaco fa” acqua” da tutte le parti, è proprio il caso di dirlo! Riguardo alla svendita Acea comincia infatti a perdere la storica maggioranza cameratesca: ieri il Pdl si preparava al rientro dei marò detenuti in India, mentre l’Udc chiedeva al primo cittadino di fermare la famosa delibera 32 sul progetto sulle privatizzazioni.

L’opposizione in consiglio comunale contro la delibera (da parte di Sel, Pd e destra) è stata ferrea; ma su tutti desta scalpore lo stop centrista , considerato che dietro all’operazione Acea si nasconde (ormai neanche più tanto) ,il genero di Casini, Francesco Caltagirone, primo azionista privato con oltre il 16%. Vale la pena ricordare che il presidente Acea, Marco Cremonesi è “‘uomo” del costruttore romano e l’ad Marco Staderini, prima di entrare in azienda, era il braccio destro di Casini nei cda di Ferrovie, Lottomatica, Inpdap e Rai.

C’è da ipotizzare che dietro il” voltafaccia”ci sia lo zampino dell’ex vicesindaco di Alemanno , il Pdl Mauro Cutrufo, a seguito dell’incontro per parlare dell’alleanza con i centristi. Ciò che è certo è che Il Sindaco con la croce celtica sta prendendo schiaffoni su schiaffoni e nessuno lo consola: ieri il Tar ha bocciato la sua delibera anti-alcool e dal 25 Maggio il prezzo degli abbonamenti metro-bus aumenterà del 50%, ma non è finita; i vari comitati in difesa di Acqua bene comune, lo sbeffeggiano in lungo e largo, soprannominandolo “Alenocchio”, mentre la sua immagine scivola giù, proprio come l’acqua che vuole vendere, in un vortice di fango. Anche i cittadini si sentono traditi dalla sua volontà di rinnegare il voto referendario e dagli scandali di Parentopoli e non passa giorno che non si protesti contro la sua rovinosa politica.

Vendere Acea al 21% non crea profitto agli azionisti, nè benessere al comune. A Maggio l’azienda valeva 8,5 ad azione oggi vale il 3,9; pertanto il 21% equivale a 180 milioni, soldi che non serviranno a ridurre il debito ( attualmente il bilancio atteso per giugno non prevede entrate, ma solo uscite)ma verranno rimessi in circolo. Alemanno si trova davanti ad un pericoloso bivio: o scende in Acea al 40% anzichè al 30% o mette in gara l’illuminazione pubblica. Per dovere di cronaca precisiamo che Acea ha ottenuto la possibilità di ottenere un risarcimento in caso si interrompano le trattative sull’appalto dei lampioni. Poichè L’acqua frutta 3 miliardi annui mentre la luce vale 50 milioni , 189 milioni sono una bazzecola, e comunque Acea potrebbe ancora partecipare alla gara sui lampioni. La partita è quanto mai aperta.