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Vendita biglietti agli ultras, Agnelli inibito per 1 anno: 300mila euro di multa alla Juventus

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Agnelli è stato inibito per un anno e condannato a 20.000 euro di multa per aver venduto biglietti oltre al limite consentito agli ultras.

La condanna di Agnelli

Un anno di squalifica più 20 mila euro di ammenda per Andrea Agnelli, 300 mila per la società bianconera. Questo il verdetto, in primo grado, del Tribunale federale della Figc nel procedimento (sportivo) che vede la Juve, il suo presidente ed altri tre ex o dirigenti bianconeri accusati di aver fornito biglietti agli ultras in numero non consentito.

Le motivazioni

Il procuratore della Federcalcio Giuseppe Pecoraro aveva chiesto per Agnelli 30 mesi di inibizione, la corte ha più che dimezzato la richieste dell’accusa ed ora la palla passerà ai giudici di appello della Figc. Per il tribunale di primo grado, si viene a sapere dalle motivazioni, «l’estraneità invocata dal presidente non può ritenersi tale poiché il tenore dell’istruttoria e la indubbia frequentazione dirigenziale con gli altri deferiti, unitamente al lunghissimo lasso temporale durante il quale si è dipanato il periodo oggetto di indagine (5 stagioni sportive) ed alla cospicua quantità di biglietti e di abbonamenti concessi illegalmente, recitano in maniera opposta rispetto alle ragioni rassegnate dal presidente…».

Nelle motivazioni si legge anche come «…in atti non è fatto mistero che l’intero management fosse votato a ricucire i rapporti con gli ultrà e ad addolcire ogni confronto con i Club, al punto da favorire concretamente ed espressamente le continue richieste di agevolazioni così da rendersi disponibili a scendere a patti pur di non urtare la suscettibilità dei tifosi, il cui livore avrebbe comportato multe e sanzioni alla Juventus…».

Il Tribunale federale ha rigettato, inoltre, la richiesta dell’accusa di far disputare alla Juve due partite a porte chiuse.

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Condannati Calvo e Merulla

Queste le condanne in primo grado degli altri deferiti: Francesco Calvo, all’epoca direttore commerciale, 1 anno di squalifica e 20 mila euro di multa, Stefano Merulla un anno di inibizione e 20 mila euro di sanzione economica, Alessandro D’Angelo un anno e tre mesi di stop e 20 mila euro di ammenda.

Parziale soddisfazione per Pecoraro

«Sono parzialmente soddisfatto perché siamo riusciti a provare la colpevolezza di tutti, ma i fatti sono talmente gravi che secondo me andavano sanzionati di più: per questo presenteremo ricorso»ha detto all’Ansa il capo della Procura Figc, Giuseppe Pecoraro. «Credo sia utile la valutazione di un’altra corte,tenendo presente che le risorse derivanti dal bagarinaggio sono andate alla criminalità organizzata,e questo è gravissimo».

Delusione segale Agnelli

«Confidavamo nel proscioglimento del presidente, ovviamente la sentenza ci delude, anche se ha ridimensionato le accuse della Procura – commenta Franco Coppi, avvocato di Agnelli – . Ora non possiamo nascondere la delusione. Appello? Certamente lo presenteremo, ora parlerò della sentenza con il mio collega Chiappero e con il presidente Agnelli.»