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Alemanno e la parentopoli nera: riempie il Campidoglio di ex terroristi, fascisti e componenti della Banda della Magliana

Piazza del Campidoglio

il Campidoglio di Alemanno accusato di essere una succursale lavorativa per ex terroristi di destra, fascisti e boss della malavita.

Gli intrallazzi “neri “ di Alemanno continuano a destare scalpore. L’ultima novità riguarda l’ insediamento in Campidoglio di Stefano A. come amministratore delegato Ama, balzato fuori direttamente dai Nar (nuclei armati rivoluzionari) e dalla Banda della Magliana. Sul finire degli anni ’80 Stefano A., il fratello gemello ed il futuro console Mario V., furono responsabili di un pestaggio davanti al Cinema Capranica di Roma. A seguito dell’increscioso episodio, Stefano fuggì in Svezia e venne condannato per lesioni aggravate, mentre Mario V. fu assolto. A chi aveva fatto notare le strane liason d’affaire, il sindaco aveva replicato: ”Rifiuto la logica per cui chi ha precedenti politici debba avere una condanna a vita e non possa più lavorare”. Forse Alemanno non sapeva che Stefano A. fosse stato coinvolto in un’inchiesta ben più pesante, che ruota intorno all’universo affaristico criminoso di Gennaro M., che la Procura di Roma ritiene essere responsabile di aver aiutato a fabbricare l’elezione all’estero di Nicola Di G., finito poi agli arresti.

Stefano si è dimesso dalla carica di amministratore, accompagnato dalla dichiarazione di Alemanno: “Lo ringrazio per la sensibilità istituzionale”, ma ad oggi è ancora dipendente Ama.

Gianni sembra all’origine di una parentopoli nera, fatta di dirigenti provenienti dalla militanza fascista, come Gianluca P., ex Terza Posizione, che in passato era stato arrestato con Antonio D., “il Pischello” di Romanzo Criminale. A lui Alemanno, nel 2010, affidò la gestione delle risorse umane dell’azienda dei trasporti Atac, assegnandogli tra l’altro un bonus quinquennale; altro premiato in Atac fu Francesco B., ex Nar che nel 2011 viene gambizzato, a quanto pare per un regolamento di conti, da Carlo G., custode della sezione fascista di Acca Larentia. Al figlio di Carlo, tuttavia, è stata affidata la guida dell’ufficio decoro urbano.

Aleanno è inoltre legato a Riccardo M., simpatizzante di Avanguardia Nazionale, che ha alle spalle una condanna per violazione della legge sulle armi; questo però a Roma sembra non aver alcun valore, infatti attualmente è alla guida di Eur spa, la società controllata dal Campidoglio e dal Ministero dell’Economia, che gestisce un patrimonio immobiliare di grosse proporzioni. Come se non bastasse inoltre, nel mirino della Procura di Roma sono finiti altri due consiglieri comunali del Pdl: Francesco M. O. e Samuele P. Il primo è un broker indagato per truffa e riciclaggio, il secondo, ex delegato alla Sicurezza, è balzato agli onori della stampa per la campagna elettorale finanziata con fondi neri sottratti al fisco.

Ancora una situazione ambigua è il rapporto di Alemanno con il presidente della commissione Politiche Sociali, il quale ha nominato, come segretario particolare, l’ex Nar Maurizio L. la cui famiglia gestisce il business dei camioncini per la vendita delle bevande fra Campidoglio e Colosseo. Oltre ai Nar anche lui è stato affiliato alla Banda della Magliana e condannato per questo il 6 ottobre 2000. In seno all’organizzazione era chiamato “Provolino” ed il suo ruolo era quello di gestire i circoli scommesse e le sale giochi della città, aperti dalla banda per riciclare il denaro sporco. Nel 2008 è stato nominato consulente esterno per l’Assessorato alle Politiche Sociali, con contratto a tempo determinato e stipendio di € 1.500 mensili, il suo compito è quello di occuparsi del reinserimento degli ex detenuti e dei rapporti con il garante regionale dei detenuti, Angelo M. Il Pd ha presentato una interrogazione al Ministro degli Interni mentre il segretario Pd Marco Miccoli afferma: “Ormai il Campidoglio di Alemanno è diventato una succursale lavorativa per ex terroristi di destra, fascisti e boss della malavita. Non è che vuole essere seppellito anche lui in basilica?”.