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Alessandro Del Piero: biografia di una leggenda del calcio

Alessandro Del Piero: biografia di una leggenda del calcio

Gianni Agnelli lo chiamava "Pinturicchio", per il suo stile di gioco elegante. Alessandro Del Piero è tra i migliori nella storia del calcio italiano. Alessandro Del Piero è nato a Conegliano Veneto (TV), il 9 novembre 1974, figlio della media borghesia veneta. Come molti altri talenti, le sue do...

Gianni Agnelli lo chiamava “Pinturicchio”, per il suo stile di gioco elegante. Alessandro Del Piero è tra i migliori nella storia del calcio italiano.

Alessandro Del Piero è nato a Conegliano Veneto (TV), il 9 novembre 1974, figlio della media borghesia veneta. Come molti altri talenti, le sue doti spiccano fin da piccolo: quando calciava il pallone c’erano già classe, eleganza e imperturbabilità. Ma soprattutto una straordinaria correttezza e sensibilità umana. La prima squadra ad accoglierlo è il San Vendemiano, del suo paese. Subito dopo passò al Conegliano. A 16 anni, si trasferisce al Padova e, in soli quattro anni, brucia ogni tappa passando dalla Primavera al calcio mondiale.

Gli occhi dei maggiori club sono puntati sul giovane Alessandro Del Piero e, dopo numerose trattative, rimangono le uniche due alternative appetibili: Milan e Juventus. Passerà ai bianconeri, convinti di aver trovato il degno sostituto di Roberto Baggio. Dopo aver inanellato molti successi, proprio quando si trovava all’apice della carriera, è costretto a uno stop di nove mesi, a seguito di un gravissimo infortunio durante la partita Udinese-Juventus. Era il 1998. Alex riporta gravi danni ai legamenti del ginocchio destro. Dovrà affrontare un recupero lento a cui farà seguito un naturale calo di reti. Tuttavia, sia Ancelotti che Lippi perseverano nel considerarlo il punto di forza della squadra. E hanno fatto bene.

Gli anni d’oro.

Superato il trauma e grazie ai suoi gol, con la Juventus di Marcello Lippi conquista scudetto, Coppa Italia, Champions League, Supercoppa di Lega, Supercoppa europea e la Coppa Intercontinentale. Gli stessi ct della Nazionale italiana Zoff e Trapattoni lo tengono in enorme in considerazione. Purtroppo, però, nella stagione 2000/2001 il “Pinturicchio” (come usava chiamarlo Gianni Agnelli) si infortuna ancora una volta e resta fuori un mese. Ma ritorna più carico di prima. E da qui, ha inizio un nuovo periodo di glorie. Alessandro Del Piero si riconferma leader indiscusso della Juventus. Un mago. Giocatore talentuoso, fantasioso e magistrale e sempre con la testa sulle spalle, sia nei momenti di esaltazione che nelle difficoltà sportive e personali.

Nel campionato italiano 2005, la Juve di Fabio Capello conquista del 28esimo scudetto. E anche se il ct lo tiene spesso in panchina, Alex non manca di segnare gol quando è in campo. E in occasione della partita di Coppa Italia contro la Fiorentina, segna 3 gol e raggiunge l’incredibile record di 185 reti. Supera Giampiero Boniperti e diventa il miglior marcatore di tutti i tempi e nella storia della Juventus. Ma è ai mondiali di Germania 2006 che Del Piero, finalmente, realizza il suo sogno: nella partita di semifinale contro la Germania, mette in rete il gol del 2-0, all’ultimo secondo dei supplementari. Poi scende in campo alla fine di Italia-Francia e segna uno dei rigori che porteranno l’Italia a essere campione del mondo per la 4° volta. Nel 2007 diventa papà di Tobias mentre la seconda figlia, Dorotea, arriverà due anni dopo.

Nel 2012 pubblica il libro “Giochiamo ancora”. Alla fine del campionato Alessandro Del Piero sembra intenzionato a concludere la sua carriera ma, alla fine, decide di continuare. E vola oltreoceano, dopo 19 anni con la Juventus. La sua nuova squadra è quella del Sidney. E, ovviamente, ad attenderlo c’è la maglia numero 10. Ci resterà due anni. Passerà ancora alla neonata Delhi Dynamos, giocando con la squadra indiana un anno soltanto. E, con essa, chiuderà la sua lunga attività agonistica.