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Alessandro Zanardi: il pilota che non ha mai smesso di lottare

Alessandro Zanardi: il pilota che non ha mai smesso di lottare

Alessandro Zanardi nasce con la passione dei motori nel sangue. 15 anni fa, l'incidente in Formula 1 che gli costò le gambe. Ma non l'amore per la vita. Alessandro Zanardi nasce il 23 ottobre 1966 a Bologna. La sua passione lo porta, fin da giovanissimo, a conquistarsi un posto in Formula 3 e, su...

Alessandro Zanardi nasce con la passione dei motori nel sangue. 15 anni fa, l’incidente in Formula 1 che gli costò le gambe. Ma non l’amore per la vita.

Alessandro Zanardi nasce il 23 ottobre 1966 a Bologna.

La sua passione lo porta, fin da giovanissimo, a conquistarsi un posto in Formula 3 e, subito dopo, in Formula 3000. Sarà Eddie Jordan a scoprirlo e a inserirlo, nel 1991, all’interno del suo Team in Formula 1. Ma pur confermandosi un grande pilota, non riesce a ottenere importanti risultati.

Nel 1995, Alessandro Zanardi viene proposto alla Formula Kart americana dove si ambienta con molta facilità. Già l’anno dopo, porta a casa ben tre vittorie ma il desiderio di rivalersi in Formula 1 è ancora forte. Il Team Williams gli fa una richiesta impossibile da rifiutare. Zanardi abbandona gli Stati Uniti.

La Williams, però, non possiede monoposto di qualità e, in 16 Gran Premi, Zanardi colleziona dieci ritiri. La sua indolge gentile si scontra con l’autoritario capo progettista Patrick Head che, alla fine lo scarica, preferendogli il giovane Ralf Schumacher. A fine stagione, Alex accetta la risoluzione del contratto, incassa la liquidazione e si ritira a Montecarlo con la famiglia.

Il ritorno, l’incidente e il primo oro.

Nel 2000, Mo Nunn, manager della Cart, convince Zanardi a riprendere le corse. Lo attende il Reynard Honda del team. Alex ritorna negli States. Ma il 15 settembre 2001 è il giorno del fatidico incidente. Il circuito è quello del Lausitzring, nel Brandeburgo tedesco. Alex sta per finire la benzina e deve rientrare ai box. La sua vettura, però, perde il controllo e ritorna in pista dove il pilota Alex Tagliani che lo centra in pieno. Coma, oltre 15 interventi chirurgici e sei settimane di degenza all’ospedale di Berlino.

Ma il pilota, dalla nota forza d’animo, si è ripreso e si è adattato alle protesi che gli sostituiscono le gambe perse in seguito all’incidente. Ed è tornato a gareggiare.

Nel 2012, Alessandro Zanardi è alle Paralimpiadi di Londra sulle tre ruote dell’handbike. Vince la medaglia d’oro. La prima della sua carriera sportiva.

Nel 2014, alle Hawaii, l’ex pilota partecipa, alla gara di triathlon “Ironman“. 3,8 km a nuoto, 180 km sulla handbike e 42 km sulla carrozzina olimpica. Alex Zanardi porta a termine l’impresa in meno di 10 ore.

E nel 2015, Alex ritorna a correre, partecipando alla 24 Ore di SPA, in Belgio. Ritornerà una seconda volta in pista a ottobre 2016, nella finale del Campionato italiano Gt su una BMW M6 GT. Ma non senza prima avere partecipato alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro dove si è aggiudicato un oro nella handbike, un argento nella prova in linea della handbike e nuovamente un oro con la squadra azzurra. Imprese e successi destinati a continuare.