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Alla scoperta del manicomio abbandonato di Colorno

Hellingly Hall

Dopo che, alla fine del 1800, si diffuse il contagio di colera nelle zone di Parma l'amministrazione decise di spostare momentaneamente l'ospedale psichiatrico a Colorno. L'edificio selezionato era il vecchio convento di S. Domenico e l'ex palazzo ducale, che non essendo idoneo ad accogliere i p...

Dopo che, alla fine del 1800, si diffuse il contagio di colera nelle zone di Parma l’amministrazione decise di spostare momentaneamente l’ospedale psichiatrico a Colorno.

L’edificio selezionato era il vecchio convento di S. Domenico e l’ex palazzo ducale, che non essendo idoneo ad accogliere i pazienti, fu adattato e risistemato per questo fine.

La decisione presa in un momento così complicato doveva essere temporanea, ma col passare del tempo si rivelò stabile e non mutò. In particolare, la zona che si trova sul retro fu destinato a a manicomio fino alla definitiva chiusura dettata dalla legge Basaglia promulgata negli anni 90.

Il luogo, inadatto alla funzione alla quale era stato adibito, non era in grado di ospitare i pazienti ed è stato più volte coinvolto in proteste e manifestazioni. Queste rivolte erano animate da coloro che pensavano che queste strutture fossero totalmente inadatte e la situazione andò avanti per quasi cent’anni, fino a quando negli anni ’60 del Novecento Mario Tommasini rivoluzionò completamente la visione della psicologia nel nostro Paese. Addirittura negli anni Sessanta un gruppo di studenti di medicina occupò la struttura sostenendo il diritto all’uguaglianza dei malati, denunciando gerarchie inammissibili, discriminazioni e l’impossibilità di avere contatti esterni coi familiari.

Per la precisione, la funzione di questa struttura era quella di ghetto per tutte le persone ritenute pericolose e fastidiose in società, oppure affette da patologie.

La struttura, che si trova nella provincia di Parma, versa in uno stato di abbandono dagli anni Novanta e non è visitabile.