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Allarme batteri fecali nel ghiaccio delle bevande dei fast food

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Sono stati rintracciati batteri fecali coliformi nel ghiaccio dei drink serviti da McDonald’s, Burger King e KFC: “Rischio infezioni e malattie".

Sono stati trovati batteri fecali nel ghiaccio usato per servire le bevande di alcune delle più grandi catene di fast food mondiali. È subito allarme nel Regno Unito. Il panico è scatto a seguito dei risultati di un’inchiesta, resi noti dall’emittente BBC. Se ne è parlato nel corso del programma Watchdog, trasmesso lo scorso 19 luglio. Nel dettaglio, si parla di tracce di “batteri fecali coliformi” riscontrate nei drink di McDonald’s, Burger King e KFC. Al momento le analisi di laboratorio sono state effettuate su dieci campioni di ciascuna casa di produzione. Insomma, si tratta in sostanza dei leader della ristorazione mondiale. Nello specifico, i microorganismi incriminati sono stati trovati in 7 campioni di KFC, 6 di Burger King e 3 di McDonald’s.Tali batteri sono in grado di trasmettere infezioni e malattie. Proprio per questo motivo, ovviamente, non dovrebbero essere presenti in nessuna misura. Il fatto che i valori si siano dimostrati addirittura elevati ha causato un notevole allarme, non solo oltremanica. Queste catene di fast food, infatti, si trovano pressoché ormai in tutti gli angoli del pianeta. Solo un mese fa, lo stesso programma aveva parlato di una contaminazione di questi batteri anche nelle bevande servite da decine di caffetterie britanniche. Tra queste le popolarissime Starbucks, Costa e Caffè Nero. Anche in quel caso, l’esperto Tony Lewis aveva evidenziato la presenza di una situazione preoccupante. L’uomo,del Chartered Institute of Environmental Health, aveva ipotizzando anche il rischio di infezioni e malattie. “Questi microrganismi non dovrebbero esserci in nessuna misura, figuriamoci con i valori che sono stati trovati”.

Allarme batteri: la risposta delle catene di fast food coinvolte

Tutti i fast food coinvolti nell’inchiesta hanno cercato di dare una loro spiegazione della situazione d’emergenza. KFC, ad esempio, che ha registrato i risultati peggiori, ha reso noto di aver messo fuori uso le macchine per il ghiaccio. La catena ha inoltre avviato un’indagine interna, oltre ad aver incrementato le procedure di igiene per i dipendenti. Stesso discorso vale anche per Burger King. I suoi dirigenti hanno dichiarato di aver messo attuato una politica più severa verso i lavoratori che non rispettano le regole. McDonald’s, dal canto suo, ha richiesto che venga introdotto un organo superiore. Esso dovrà essere in grado di garantire che non si verifichi più la contaminazione del ghiaccio. Nel Regno Unito, a oggi, non esiste infatti nemmeno uno standard da seguire per evitare che si presentino allarmi del genere.