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Amici, Riccardo Marcuzzo cita Tiziano Ferro sui social

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Riccardo Marcuzzo pubblica sul suo profilo Instagram una lunga citazione di Tiziano Ferro per parlare della musica pop e di chi la critica

Riccardo Marcuzzo ha deciso di condividere sui suoi profili social una citazione di Tiziano Ferro, presa dal libro “L’amore è una cosa semplice”. Il cantante, con poche parole, descrive alla perfezione il concetto di musica pop e si scaglia contro coloro che la criticano senza prima impegnarsi a comprenderla. Marcuzzo ha commentato alla fine “quanto è vero”, lasciando intendere che la pensa esattamente come Tiziano.

Riccardo Marcuzzo parla di musica pop

Riccardo Marcuzzo, in arte Riki, sta riscuotendo davvero un enorme successo dopo la sua vittoria ad Amici 16. Recentemente, ha fatto sold out per le due ultime date del suo tour e, a breve, uscirà il suo secondo album. Le fan letteralmente impazziscono per lui e tempestano i suoi profili social di like.

E’ proprio su Instagram, infatti, che Marcuzzo preferisce non solo dare notizie di un certo calibro, ma anche esprimere i suoi pensieri e le sue opinioni. Uno degli ultimi post che ha condiviso ha proprio questo ruolo: quello di far sapere a tutti che cosa passa dalla sua testa. Per farlo, ha utilizzato le parole di Tiziano Ferro, citando il suo libro “L’amore è una cosa semplice” e concludendo con l’hashtag “quanto è vero”.

La citazione utilizzata da Riccardo Marcuzzo lascia intendere che cosa pensa della musica pop e di coloro che la criticano. A quanto pare, Riki non sembra apprezzare i “radical-chic” alternativi che si ostinano a non pensare di far parte della massa, nonostante si comportino come tutti nelle situazioni più banali. Con questa apologia della musica pop, Marcuzzo ha chiarito alla perfezioni a tutti che tipo di artista desidera essere.

La citazione di Tiziano Ferro che Marcuzzo ha pubblicato

“…Intanto, pigiati nelle scatole di lamiera bollente che sono diventate le loro auto, diretti a un aperitivo nel posto radical-chic del momento, i poser-cantautorali ti guardano con sprezzo. Perché sei pop. Quanto mi fanno incazzare quelli che usano a sproposito l’aggettivo ‘pop’, e peggio ancora mi fanno incazzare quelli che lo temono, e peggio ancora e ancora quelli che se ne vergognano. Io sono pop perché vengo dal popolo e parlo al popolo, sono nato in mezzo alla gente e la gente mi piace, quindi parlo con loro, di loro e per loro, e la lingua che uso è l’italiano, quel bizzarro idioma che abbiamo ereditato dal latino e ancora prima dal greco. L’italiano”.

Continua poi: “E per dire che non c’è posto in un ristorante – per esempio – non dico ‘nelle stanze del cibo rarefatti erano gli spazi’ (???!!!), dico ‘cazzo, è tutto pieno’. E sono pop, e tu sei pop perché anche tu diresti ‘cazzo, è tutto pieno’, però poi nei tuoi dischi ti sembra troppo poco nobile parlare come ti viene, perché poi rischieresti – non sia mai – di farti vedere dalle persone per quello che sei veramente. Finiresti per diventare POP. Poser, anzi, poser di merda. Ci vediamo in fila dal macellaio!”.