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Arrestato sindaco Pd Oreste Giurlani per peculato

Oreste Giurlani

Il sindaco del comune di Pescia, Oreste Giurlani, è stato arrestato stamattina dalla guardia di finanzia di Firenze, dopo essere stato accusato del reato di peculato.

Il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, è stato arrestato stamattina per peculato. Questa la notizia giunta dal comune toscano, dove i finanzieri del comando provinciale di Firenze hanno proceduto all’arresto dell’indagato. Le prime indagini sono state avviate dal capo della procura Giuseppe Creazzo.

L’accusa di peculato

Il reato, di cui il sindaco dovrà rispondere, risalirebbe al periodo in cui Oreste Giurlani era presidente dell’Uncem Toscana (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani delegazione della Toscana), esattamente tra il 2012 e il 2016, in cui si sarebbe impossessato di una spropositata somma di denaro, 570 mila euro, direttamente dal conto corrente della delegazione in esame.

Il denaro sarebbe stato in parte, 200 mila euro, autoliquidato, mentre i restanti li avrebbe trasferiti sul proprio conto corrente per far fronte a pazze spese personali e conferendosi lui stesso incarichi di consulenza a carico dell’Uncem Toscana. Quest’ultimo stratagemma lo avrebbe portato a guadagnare ben 143 mila euro. Le spese effettuate dal sindaco non avevano però alcuna attinenza con il suo ruolo di funzionario pubblico; infatti egli avrebbe utilizzato i soldi per l’acquisto di numerosi cellulari, Ipad e carburante.

I documenti che provano l’accusa di peculato, ora in mano della procura, sono stati prelevati direttamente da uffici pubblici e nella residenze private sparse nelle provincie di Pistoia e Firenze. Oreste Giurlani si trova ora agli arresti domiciliari, su ordinanza della procura della Repubblica e non sarebbero stati coinvolti altri soggetti. Egli è stato per ben dieci anni sindaco a Fabbriche di Vallico, mentre dal 2014 è primo cittadino di Pescia, comune in provincia di Pistoia.

Il sindaco non avrebbe ancora lasciato dichiarazioni in merito, ma sarà l’avanzamento delle indagini e l’eventuale presenza di altri documenti a provare ulteriormente la colpevolezza dall’accusato.