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Arrigo Sacchi: frasi celebri

Arrigo Sacchi: frasi celebri

Arrigo Sacchi è considerato uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Con il Milan dal 1987 al 1991 ha vinto tutto. Arrigo Sacchi, soprannominato il profeta di Fusignano, ha iniziato la sua ascesa nel calcio italiano nel 1987 quando viene scelto come allenatore del Milan. La sua fama Ã...

Arrigo Sacchi è considerato uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Con il Milan dal 1987 al 1991 ha vinto tutto.

Arrigo Sacchi, soprannominato il profeta di Fusignano, ha iniziato la sua ascesa nel calcio italiano nel 1987 quando viene scelto come allenatore del Milan. La sua fama è derivata dai suoi allenamenti pesanti e severi; inoltre sfrutta tutte le caratteristiche del gioco a zona.

Per questi sui metodi di allenamento e per le sue idee è stato spesso messo in discussione. Ebbe, infatti, molti screzi sia con l’opinione pubblica sia con i giocatori; questo perché, secondo alcuni, teneva più ai suoi schemi che non ai giocatori.

Sacchi è famoso anche per le sue celebri frasi e aforismi sul calcio. Tra le frasi più famose troviamo:

  • “I più ingenerosi e invidiosi possono parlare di inadeguatezze delle avversarie o di fortuna. Machiavelli sosteneva che la metà delle imprese dipendono dalla fortuna, l’altra metà da noi stessi. Credo che la fortuna sia quella che ognuno di noi merita e che molte volte sia il nome che si da all’abilità altrui. Non c’è impresa che se vogliamo denigrare o ridimensionare possa sfuggire a un momento fortunato.” La Gazzetta dello Sport, 17 dicembre 2007.
  • Su Trapattoni disse: “È uno che saprebbe farsi capire anche dai giapponesi.”
  • “Giocare contro Maradona è come giocare contro il tempo perché sai che, prima o poi, o segnerà o farà segnare.”
  • “L’Italia non ha dignità, non ha orgoglio: non è possibile vedere squadre con 15 stranieri.”
  • “In Italia nessuno ha mai chiesto lo spettacolo, e quindi non c’è. Abbiamo quello che la gente vuole. Contano solo i risultati. A livello di spettacolo siamo indietro e quindi dobbiamo cercare di capire che è importante lavorare per l’immediato, ma anche in prospettiva futura puntando sempre più sui nostri giovani.”
  • “C’è una differenza: giocatore è colui che gioca bene, calciatore è colui che conosce il calcio. Beckham è un calciatore. Ed è un calciatore da calcio totale.” Intervista a Radio Italia, 7 febbraio 2009.