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ASL Napoli 1, appalti truccati: perquisizioni e sequestri

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In corso a Napoli perquisizioni, sequestri e acquisizioni documentali nell'ambito di un'inchiesta della Procura su appalti all'Asl Napoli 1

Sono al momento in corso a Napoli e nelle provincie di Salerno, Caserta e Milano alcune perquisizioni, sequestri e acquisizioni di documenti. Riguardano nello specifico una inchiesta della Procura in merito ad alcuni appalti truccati dall’Asl Napoli 1.

Le indagini sono effettuate sotto la supervisione del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, coadiuvato dal colonnello Giovanni Salerno. Tra gli indagati figurano anche il provveditore Loredana De Vico insieme ad alcuni appartenenti della nota famiglia di imprenditori Dell’Accio.

Gli uffici dell’Asl Napoli 1 aveva l’incarico e la responsabilità di acquistare sia beni che servizi. Gli inquirenti della Procura di Napoli pensano che essi abbiano in qualche modo manovrato i criteri di selezione delle ditte aggiudicatarie. Il tutto per fare favoritismi nei confronti di alcune ditte in particolare. Di fatto, anche se intestate a prestanome compiacenti, queste ditte sono invece risultate vicine proprio ai familiari del provveditore De Vico.

Appalti truccati alla Asl Napoli 1: ecco il sistema utilizzato

Il sistema utilizzato dall’azienda sanitaria partenopea si basava persino sulla complicità di alcuni di agenti di multinazionali di settore. Nello specifico, la simulazione prevedeva che le aziende dei prestanomi risultassero “fornitrici esclusive” dei prodotti elettromedicali e di consumo. Prodotti che venivano acquistati dall’azienda sanitaria per conto delle multinazionali. In questo modo l’Asl comprava sì i beni e i servizi. Ma evitava nel contempo tutte le procedure ordinarie e necessarie proprio tramite gli affidamenti diretti.

Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, l’Asl Napoli 1 avrebbe comprato prodotti e macchinari elettromedicali a prezzi di gran lunga superiori rispetto al dovuto. Pare che le cifre ammontino addirittura anche il triplo. Se paragonate ai costi che invece l’azienda sanitaria avrebbe sostenuto per beni acquistati con una gara pubblica. Non resta che attendere lo sviluppo delle indagini per capire chi siano tutti i protagonisti coinvolti nella vicenda.