L’assegno a vuoto è l’assegno scoperto ovvero senza provvista. Questo vuol dire che il sottoscrittore dell’assegno non ha sul proprio conto la disponibilità della somma che intende pagare con assegno. Questo si verifica quando la somma di denaro non esiste al momento di emissione dell’assegno. Si verifica anche quando tale somma viene a mancare anche in parte, prima della scadenza del termine per la presentazione dell’assegno.
Emettere un assegno a vuoto comporta la commissione di un illecito amministrativo che come tale prevede delle conseguenze.
Cosa rischia chi emette un assegno a vuoto: sanzioni pecuniarie, la revoca del sistema, il protesto e l’iscrizione al Cai.
Sanzioni
La sanzione va da un minimo di 516 euro a un massimo di 3.000 euro.
Se la sanzione non viene pagata, l’illecito amministrativo può essere punito con la reclusione.
Revoca di sistema
Chi ha emesso un assegno a vuoto viene privato della possibilità di emettere ulteriori assegni per 6 mesi ed è tenuto alla restituzione del libretto con gli assegni non ancora staccati. Segue l’iscrizione presso il Cai.
Protesto
Terzo rischio che corre chi firma un assegno a vuoto è il protesto. Si tratta di un atto formale sottoscritto da un notaio o da altro pubblico ufficiale volto a certificare il mancato pagamento. Attraverso la pubblicazione del nome dell’emittente nel registro informatico dei protesti si rende nota la mancata provvista.