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Inps: assunzioni a tempo indeterminato in calo, aumento dei lavori a chiamata

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Secondo l'Inps, solo un contratto su quattro è stabile. Nei primi mesi del 2017 le assunzioni nel settore privato sono aumentate del 16% su base annua.

Nei primi cinque mesi del 2017 le assunzioni nel settore privato sono aumentate del 16 per cento su base annua. Ma stando ai resoconti dell’Inps, la crescita è dovuta soprattutto ai contratti di lavoro a chiamata a tempo determinato, che hanno fatto registrare un +116,8 per cento. L’istituto spiega che il boom può essere legato alla necessità di trovare dei sostitutivi ai voucher. In diminuzione, invece, sono le assunzioni a tempo indeterminato, che si attestano sullo -5,5 per cento.

A quanto pare, in Italia è stabile solo un contratto su quattro. Tra gennaio e maggio del 2017 si è registrata una ulteriore riduzione dell’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni (25,9 per cento). Questo è avvenuto rispetto ai picchi raggiunti due anni fa, nel 2015, quando era entrato in vigore l’esonero contributivo triennale per i contratti a tempo indeterminato. In altre parole, sottolinea l’Inps, solo una assunzione su quattro risulta stabile.

2017: assunzioni, licenziamenti e stabilizzazioni

Nel corso dei primi cinque mesi sono stati 235mila i licenziamenti, con un calo del 2,6 per cento. Per quanto riguarda invece i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, nei primi cinque mesi dell’anno il numero complessivo dei licenziamenti è risultato pari a 235mila. Ovvero in riduzione rispetto al dato registrato a gennaio-maggio del 2016, con un -2,6 per cento. In lieve aumento sono invece le dimissioni, pari a +1,3 per cento. Il tasso di licenziamento è risultato per i primi cinque mesi del 2017 pari a 2,2 per cento. Ovvero esattamente in linea con quello dei corrispondenti periodi nel 2016 e nel 2015. Esso è stato calcolato sull’occupazione a tempo indeterminato, comprensivo degli apprendisti.

In lieve calo sono infine le stabilizzazioni, attestate a un -1,8 per cento. Sempre nel periodo che va da gennaio a maggio, le modificazioni dei rapporti di lavoro nel settore privato da tempo determinato a tempo indeterminato sono risultate 150mila. Sono incluse anche le prosecuzioni a tempo indeterminato degli apprendisti. Vi è stata pertanto una lieve riduzione rispetto allo stesso periodo del 2016.

In buona sostanza, dunque, crollano le assunzioni a tempo indeterminato, mentre aumentano i nuovi contratti a termine. L’Inps fotografa tale andamento del mercato del lavoro nel primo trimestre del 2017. In esso risulta una forte frenata alla crescita dei nuovi posti fissi che sono ammontati a poco più di diciassettemila. Sono decisamente in calo rispetto agli oltre 41 mila dello stesso periodo del 2016. Si tratta pertanto di un decremento pari al 58 per cento.

Parallelamente crescono nello stesso periodo i rapporti di lavoro a tempo subordinato. Nel dettaglio, le nuove assunzioni di lavoro a termine sono state oltre un milione e quattrocentomila, mentre le cessazioni sono state calcolate in oltre un milione e centomila.