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Atp Miami 2017: Federer è ancora re

Atp Miami 2017: Federer è ancora re

Roger Federer trionfa per la terza volta a Miami per 6-3 6-4, battendo in finale, ancora una volta in questo inizio anno, l’amico rivale Rafa Nadal. Inizio di 2017 strepitoso per Federer, che conquista, a distanza di 11 anni, il suo terzo Miami Open: e pensare che l’ultima volta aveva battuto I...

Roger Federer trionfa per la terza volta a Miami per 6-3 6-4, battendo in finale, ancora una volta in questo inizio anno, l’amico rivale Rafa Nadal.

Inizio di 2017 strepitoso per Federer, che conquista, a distanza di 11 anni, il suo terzo Miami Open: e pensare che l’ultima volta aveva battuto Ivan Ljubicic, ora suo allenatore…Per lo svizzero si tratta anche del terzo successo stagionale su Rafa Nadal, dopo quelli agli Australian Open e a Indian Wells e ora il bilancio dice: 23 vittorie per Nadal, 14 per Federer. Re Roger è arrivato al 91esimo torneo vinto in carriera avendo dovuto superare Del Potro, Berdych e Kyrgios, mentre lo spagnolo ha avuto un tabellone più semplice, senza, però, mai convincere del tutto e forse giocando la sua migliore partita proprio in finale.

IL MATCH – Il primo set è stato deciso, in favore dello svizzero, da un solo break, sul 4-3 per Federer, ma nonostante ciò entrambi hanno avuto diverse palle break ed in generale si sono visti scambi relativamente lunghi: nella loro precedente sfida, a Indian Wells, Nadal aveva avuto una sola palla break in tutto l’incontro, mentre a Miami ne ha avute due soltanto nel game di apertura. A dirla tutta, fino al break Nadal aveva convinto di più, riuscendo, anche grazie al clima (32 gradi con il 70% di umidità), a mettere Federer nell’angolo, con il maiorchino che gradualmente si apriva lo spazio per il lungolinea vincente di diritto. Per capire l’importanza, anche psicologica, di questo break bisogna dire che a Miami, pur non giocando bene (in rapporto a quello che ci ha abituato a vedere), Nadal, prima della finale, aveva vinto 48 dei suoi 52 game al servizio, con 3 dei 4 persi in un disastroso primo set contro Kohlschreiber. Quanto a Federer, è entranto nel campo con il diritto appena gli è stato possibile e ha sfruttato molto il servizio (nel primo set 19 punti su 22 prime palle messe) con l’evidente l’intenzione di accorciare i tempi, cosa che gli è riuscita, dato che il set si è concluso in 48 minuti (6-3).

La stanchezza è il filo conduttore dell’inizio del secondo set, che vola via facile fino al 3-3, con Federer che controbatte al diritto di Nadal con il suo diagonale rovescio, due palle break salvate brillantemente dal maiorchino e si prosegue nella trentasettesima battaglia fra i due fuoriclasse. Sul 4 pari il contesto psicologico cambia di nuovo a favore dello svizzero perché arriva un’altra palla break, frutto anche di un nastro fortunato. Federer gioca aggressivo e va a servire per il match: vittoria per 6-3 6-4 in un’ora e 35.

Per Nadal questa è stata la quinta finale persa a Miami e adesso per lui ci si attende un intenso programma di avvicinamento al Roland Garros, che per lo svizzero dovrebbe, invece, prevedere, tra quelli più importanti, il solo torneo di Madrid, ma staremo a vedere.