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Attentato londra, siriano sceso una fermata prima dellʼesplosione

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Il siriano, sospettato di aver commesso l'attentato in metropolitana, secondo le indagini, sarebbe sceso dal vagone poco prima dell'esplosione.

Nuovi dettagli attentato Londra

Nuovi interessanti dettagli sull’attentato avvenuto qualche giorno fa nella metropolitana di Londra, a Parsons Green. L’individuo, sospettato di essere il responsabile, è sceso dal vagone in cui ha lasciato un ordigno artigianale, alla stazione precedente di Putney Bridge, circa 90 secondi prima dell’esplosione. Lo twitta in esclusiva il giornalista di Bbc News Daniel Stanford, corrispondente responsabile degli Interni dell’emittente pubblica britannica.

L’arresto del siriano sospettato

Si chiama Yahyah Farroukh il secondo ragazzo arrestato per l’attacco di venerdì di Parsons Green, nella metropolitana di Londra. Lo comunica SkyNews, mostrando alcune foto e precisando che al pari del primo fermato, un 18enne indicato come l’autore materiale dell’attentato di cui non é ancora nota l’identità, probabilmente un iracheno, avrebbe “legami” con Penelope e Ronald Jones, i due anziani benefattori del Surrey che per anni hanno dato ospitalità a ragazzi rifugiati. Secondo vari media, Farroukh è siriano, di Damasco.

Le indagini

Il ragazzo è stato tradito da un berretto rosso: portava il vistoso cappello quando sabato è stato arrestato agli imbarchi dei traghetti a Dover. Le autorità, infatti, sono giunte a lui notando che, il giorno dell’attentato, indossava lo stesso identico berretto. Le immagini delle telecamere a circuito chiuso della underground sono inequivocabili. Nei fotogrammi infatti si nota il rifugiato col cappello, che trasporta la busta contenente il ‘secchio-bomba’ poi fatto deflagrare sulla carrozza della District Line vicino alla stazione di Parsons Green.

Si chiude il cerchio attorno ai potenziali responsabili dell’attentato alla metropolitana di Londra, avvenuto venerdì scorso. Secondo le rivelazioni del Mirror online, il 18enne finito in manette sarebbe un rifugiato siriano affidato alla coppia di anziani benefattori, Penelope e Ronald Jones, residenti a Sunbury-on-Thames, nel Surrey, la cui abitazione è stata passata al setaccio dagli agenti dell’anti-terrorismo.

Un giovane arrivato dalla Siria, che già due settimane fa era stato fermato dalla polizia ma poi rilasciato. “Con lui c’erano stati molti problemi – ha detto la vicina Serena Barber – c’era anche un altro ragazzo di origine siriana ma lui invece era molto tranquillo”. Secondo un amico dei Jones, il teenager aveva lasciato la casa da poche settimane, dopo aver compiuto 18 anni.

E’ anche emerso che la sua cattura è avvenuta al porto di Dover poco prima che si imbarcasse su un traghetto per sfuggire alla polizia inglese. Non trovano invece ancora conferma le voci raccolte sempre fra i residenti di Cavendish Road, dove abitano i Jones, secondo cui sarebbero stati ritrovati esplosivi ed armi collegati all’attacco.

Perquisizioni

Un’altra perquisizione è stata compiuta a Stanwell, sempre nel Surrey, in connessione con l’arresto avvenuto a Hounslow. Il principale sospetto attentatore sarebbe partito da Sunbury-on-Thames per arrivare dopo mezz’ora di treno alla stazione di Wimbledon e da lì salire sulla carrozza della District Line stipata di pendolari dove ha piazzato il suo ‘secchio-bomba’ deflagrato vicino a Parsons Green.

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Arrestato un 21enne

Ieri sera è stato arrestato a Hounslow, nell’ovest di Londra, un secondo sospetto, di 21 anni. Questo fa pensare che più di una persona fosse dietro l’attentato. Comunque, le forze dell’ordine hanno voluto rassicurare sui “buoni progressi” compiuti nelle loro indagini.

Per questo l’allerta anti-terrorismo, che era stata innalzata al massimo livello, quello “critico”, è scesa a quello inferiore, “grave”. Ma un attacco resta comunque altamente probabile. Inizia tramite le testimonianze raccolte dai vicini dei Jones, del tutto estranei alla vicenda e che da decenni si prodigano per aiutare bambini e ragazzi, a venire a galla il ritratto del 18enne.

Il siriano era conosciuto alle autorità

Continua a far discutere il fatto che il 18enne fosse già finito nel ‘radar’ delle autorità. Il ministro degli Interni Amber Rudd non ha smentito questa voce, sebbene oggi parlando alla Bbc abbia definito “pura speculazione” il controverso tweet pubblicato dal presidente americano Donald Trump subito dopo l’attacco alla Tube in cui affermava che i responsabili erano noti a Scotland Yard.

Non si conosce ancora la matrice dell’attentato

Pur ribadendo che non è ancora chiara la matrice dell’attentato – “non c’è la conferma che sia opera dell’Isis” – il capo dell’Home Office ha voluto comunque rassicurare sui progressi fatti nelle indagini. “Vorrei dire a tutti di essere vigili ma non spaventati”, ha detto. Poi ha annunciato che nei prossimi giorni verranno ritirati i militari dalle strade. Queste restano però fortemente pattugliate da circa 1000 agenti, molti dei quali armati.

Tutto questo accade mentre Londra guarda avanti, e propone all’Unione europea per il dopo Brexit un accordo sulla collaborazione per la sicurezza, contro la criminalità e il terrorismo. In particolare punta a mantenere meccanismi di cooperazione fra le forze di polizia. Inoltre, si vuole condividere una serie di principi fra cui: la protezione dei dati personali e la garanzia dei diritti umani.