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"Attenti ai napoletani": è il cartello choc che compare in un noto supermercato di Milano

"Attenti ai napoletani": è il cartello choc che compare in un noto Supermercato di Milano

Un avviso invita gli operatori a fare attenzione ai "napoletani", ovvero truffatori che cercano di pagare meno. Siamo al limite del razzismo. Proprio accanto alla cassa di un supermercato di Milano appartenente a una nota catena, è apparso un avviso che invita gli operatori a prestare particolare ...

Un avviso invita gli operatori a fare attenzione ai “napoletani”, ovvero truffatori che cercano di pagare meno. Siamo al limite del razzismo.

Proprio accanto alla cassa di un supermercato di Milano appartenente a una nota catena, è apparso un avviso che invita gli operatori a prestare particolare attenzione ai “napoletani“. Con questo termine è satato chiarito che si intendono alcuni truffatori che tentano di pagare meno i prodotti acquistati. Una generalizzazione offensiva che sfocia nel razzismo. Sembra incredibile, ma è la realtà. Il cartello è stato immortalato da una foto scattata da una lettrice di “NapoliToday“. Il giornale ha subito riportato la notizia sul blog “I media e Napoli”. E con un articolo firmato da Emiliano Dario Esposito.

Il supermercato interessato sembra appartenere a una nota catena di supermarket del Nord Italia. Fatto deducibile da alcuni cartellini di prezzo apposti sui prodotti che si intravedono e da una raccolta punti. Il cartello, comunque, parla chiaro. Quando si presentano questi famosi “napoletani” alla cassa e chiedono di passare un prodotto come campione di alcuni colli chiusi che tengono nel carrello, bisogna dire loro di mettere ognuno di quei colli sul rullo. Perchè in molti negozi, si dice siano riusciti a portarsi via colli di vini costosi e a pagarli meno. Se si rifiutano di mettere la spesa sul rullo, il personale è autorizzato a non procedere oltre e a chiamare un responsabile.

Il termine “napoletani” è stato, perciò, utilizzato per identificare, in modo generico, tutte quelle persone che cercano di truffare gli operatori di cassa. Una lettura differente dell’avviso, però più improbabile, è quella che potrebbe far riferimento a persone già note all’interno dello stesso supermercato. Da qui, i “famosi napoletani” che, forse, avevano già tentato una truffa del genere. Ma allora perchè chiamarli in maniera generica “napoletani” e non “truffatori”? Le ipotesi si sprecano. Ma la sostanza non cambia.