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Attenzione a come si compra

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E' risaputo che in tempi come quelli attuali, spesso ci si soffermi a riflettere sul reale valore delle cose che si acquistano, siano esse beni consumabili oppure alimentari oppure di altro genere. Partendo dalle cose più semplici, ci si è mai chiesto quale sia il costo vivo di una cosa che magari...

E’ risaputo che in tempi come quelli attuali, spesso ci si soffermi a riflettere sul reale valore delle cose che si acquistano, siano esse beni consumabili oppure alimentari oppure di altro genere. Partendo dalle cose più semplici, ci si è mai chiesto quale sia il costo vivo di una cosa che magari stiamo acquistando?

Una pizza margherita ad esempio, viene pagata in pizzeria circa 6-7 euro (da qualche parte anche di meno, ma da altre anche di più). Qual’è il costo di produzione di quel buonissimo “disco” farcito? Indicativamente meno di 1,20 €, considerando farina, olio, sale, acqua, pomodoro, mozzarella, basilico. Rimane fuori il costo del forno perchè varia a seconda che sia a legna o elettrico, ma si potrebbe idealmente calcolare approssimativamente ancora 5-6 centesimi.

Al tavolo il prezzo “schizza” a 7 euro.

Un jeans ad esempio viene venduto nel negozio ad un minimo di 30 euro (se non di marca mentre almeno a 50 se di marca). Recentemente è stato fermato un camion in una dogana di frontiera, che trasportava pantaloni jeans contraffatti e dall’analisi dei documenti allegati, si vedeva come un paio di pantaloni venivano pagati dal “negoziante”, meno della pizza: 0,80 €. Ovviamente per uno di marca, avendo dei processi produttivi più controllati, una qualità decisamente superiore dei tessuti, è presumibile pensare che il costo possa incrementare, ma non arrivare comunque a superare i 3-5 euro.

Per stessa ammissione della multinazionale cinese Foxconn, per assemblare e spedire un I-Phone, comprendendo quindi tutti i pezzi, il costo non supera le 165 euro, che è ben diverso dalle 700 con cui il prodotto si presenta sul mercato.

Un libro di 500 pagine, stampato in 2000 copie, costa alla casa editrice poco meno di 3 euro, ma nei negozi lo si trova a 18 €.

Questo per dire non che non siano giusti i prezzi di mercato, perchè poi è il mercato stesso che “decide” il prezzo. Ovviamente ci sono dei passaggi intermedi in cui ci sono persone che lavorano e che quindi devono guadagnare. Tale statistica (Pubblicata comunque sul quotidiano Libero), vuole fare aprire gli occhi alle persone che regolarmente acquistano, a tutti noi insomma. Avendo un po’ più di accortezza su cosa si compra, approfittando magari di un perido di sconti o cercando qualche promozione particolare, si riesce ad avere una merce di qualità ad un prezzo giusto, senza pagare uno specifico marchio o una moda.

Questo non significa che si debba comprare ciò che costa meno perchè paradossalmente potrebbe esserci più “sproporzione” tra costo e prezzo, ma significa che bisognerebbe a volte provare a fare un po’ pià di attenzione.

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