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Auto d'epoca, i cimiteri più belli del mondo

Vintage Car Graveyard 21

Nel mondo ci sono migliaia di cimiteri d’auto d’epoca abbandonate, alcuni di essi ancora più interessanti per la storia delle auto che ospitano e per lo scenario in cui si trovano. Vediamo quelli che possono essere considerati i più belli. Cimiteri d'auto d'epoca in Georgia e nell'Oregon...

Nel mondo ci sono migliaia di cimiteri d’auto d’epoca abbandonate, alcuni di essi ancora più interessanti per la storia delle auto che ospitano e per lo scenario in cui si trovano. Vediamo quelli che possono essere considerati i più belli.

Cimiteri d’auto d’epoca in Georgia e nell’Oregon (Stati Uniti)

I cimiteri d’auto d’epoca più grandi del mondo si trovano negli USA. L’ Old Car City ( “Città della Vecchia Macchina”) è situato nel Bosco di White, cittadina a 70 chilometri da Atlanta, in Georgia, e ospita oltre 4.000 d’auto su 32 ettari di terreno. Ma cosa ci fa un cimitero d’auto d’epoca – già questo è di per sè interessante – in un bosco? Nacque come rimessa di auto ricambi gestita da una coppia nel 1931 e il loro figlio, Walter Dean Lewis, lo trasformò appunto in una struttura di questo tipo, una sorta di museo a cielo aperto per cui si paga anche il biglietto: 15 dollari per i visitatori e 25 per i fotografi. Lo scenario è davvero suggestivo, non solo per le auto d’epoca, ma anche perché su di esse si arrampica la selvaggia vegetazione del bosco. Con quello della Georgia si contende il primato di cimitero di auto classiche più grande del mondo, un altro spazio analogo situato nell’Oregon. Fu creato da un ex concessionario, che quasi per vendetta, volle crearlo con le auto rimaste invendute.

Nella Valle di Neander (in Germania)

Senza andare oltre oceano, bellissimi cimiteri d’auto antiche nei boschi si trovano anche Germania. L’Auto Skulpturen Museum/Park, si trova a 12 km da Düsseldorf, nella Valle di Neader, il luogo dove nel 1856 avvenne il primo ritrovamento di fossili che documenta la presenza dell’Homo neanderthalensis, il famoso Uomo di Neanderthal. Il proprietario, Michael Fröhlich, ha riunito 50 auto, la maggior parte del 1950, l’anno in cui è nato – perciò ha affermato che queste auto sono per lui “come sorelle” – ma non solo: c’è persino una Limousine Mecedes usata da Hitler. Fröhlich le ha messe in un bosco per mostrare che “la natura è più forte della tecnologia” – e forse anche di certi orrori storici –.

Vicino a Chatillon (Belgio)

Infine, vicino a Chatillon, nel sud del Belgio, riposano nel Chatillon Car Graveyard (“Cimitero della Macchina”) auto lasciate dai soldati americani alla fine della Seconda Guerra Mondiale, perché costava troppo trasportarle in patria alla fine del conflitto. Coloro che avessero voluto, avrebbero poi pagato di tasca propria la spesa di spedizione negli Stati Uniti. In passato nella zona c’erano ben quattro cimiteri simili, che ospitano circa 500 veicoli, ma la maggior parte venne rubata. Ora ne rimane soltanto uno, con macchine davvero logorate dal tempo ma per questo davvero affascinanti, anche se qualcuno mostrò preoccupazioni per i danni ambientali che il deposito avrebbe potuto procurare.

Il “museo” svizzero che non esiste più

C’era un museo d’auto d’epoca a cielo aperto anche a Kaufdorf, vicino a Berna, in Svizzera, creato dal proprietario, Franz Messerli, in un’ex discarica, ma poi venne chiuso e le auto messe all’asta il 19 settembre 2009, perché il Tribunale federale stabilì che il deposito violava la legge sulla protezione dell’ambiente. Un artista bernese aveva persino organizzato una mostra per scongiurare lo sgombero. All’asta, per le quasi 800 macchine in vendita anche degli Anni Duemila, erano presenti 3.000 persone, provenienti sia dalla Svizzera che dall’estero. La cifra massima offerta fu di 20.000 franchi per una Porsche degli Anni Cinquanta, mentre 17.000 vennero sborsati per una Mercedes del ’95. Quasi due terzi delle auto trovarono un acquirente, per oltre 250.000 franchi in tutto, mentre le altre furono demolite. Nel 2015 l’architetto – designer automobilistico Alberto Dilillo, Responsabile del Centro Stile Lancia, tenne al Museo dell’Auto di Torino una mostra fotografica intitolata “RETRÒVISIONI” su questo spazio che ormai non esisteva più.

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