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Bacia il fidanzato durante una visita in carcere, lui muore d'overdose

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Overdose dopo un bacio: è successo nel penitenziario di stato dell'Oregon, negli Stati Uniti, dove un uomo detenuto ha trovato la morte in una maniera che ha dell'incredibile.

Overdose dopo un bacio. È successo nel penitenziario di stato dell’Oregon, negli Stati Uniti, dove un uomo lì detenuto ha trovato la morte in una maniera che ha dell’incredibile. Lui si chiama Anthony Powell, e a quanto scoperto ha accidentalmente ingerito la droga che la sua fidanzata andata a fargli visita voleva lasciargli come “regalo”.

La storia pare assurda, perché morire a causa di una overdose mentre si è in carcere, e quindi sotto un controllo che dovrebbe essere continuo, potrebbe non parere vero e invece è accaduto, e in una delle maniere più orribili: per errore.

Anthony Powell, 41 anni, ha ricevuto la visita della sua fidanzata Melissa Ann Blair, 46 anni, che aveva nascosto alcune dosi di droga in bocca. La donna, poco prima che finisse la visita al suo uomo, lo ha salutato baciandolo, e passandogli così la quantità di stupefacenti che aveva fino a quel momento trattenuto tra le sue labbra.

La storia, però, non è finita come si pensava: purtroppo per Anthony Powell, infatti, durante il bacio tra i due la donna ha probabilmente spinto con troppa violenza le dosi che aveva fino a quel momento trattenuto, e ciò gli è stato fatale.

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Morto di overdose in carcere

È stato così, con un passaggio durante il loro saluto romantico, quindi, che alcuni dei sette involucri contenenti droga che Melissa Ann Blair gli ha passato, si sono rotti. O questo è ciò che si pensa sia accaduto: il contenuto, fuoriuscito, è finito nella gola di Anthony Powell, ed è stato ingerito.

Purtroppo gli ovuli si sono rotti e ciò ha portato a conseguenze letali per il detenuto, visto che una volta tornato nella sua cella è morto per overdose. I sette involucri, infatti, contenevano delle metamfetamine. Ingerite in una dose così eccessiva, quindi, non hanno lasciato scampo a Anthony Powell.

L’uomo, a quanto appreso, si trovava in carcere per scontare l’omicidio della suocera, una storia decisamente particolare. Pare sia per questo motivo, quindi, almeno a quanto da lei stessa raccontato, che la donna, che Anthony Powell aveva conosciuto tramite una corrispondenza epistolare dal carcere, aveva stretto con lui un legame malato.

Durante il processo a Melissa Ann Blair, infatti, la linea difensiva ha giocato molto su come si sentisse la donan nei confronti del suo uomo, di quali obblighi sentisse verso di lui: “Lei si sentiva obbligata a portare in carcere la droga al fidanzato, lui aveva il controllo totale sulla sua vita.”.

Queste le parolte utilizzate dall’avvocato difensore di Melissa Ann Blair. Questo ciò che raccontato e spiegato la difesa durante il processo della donna, così come riportato dalla stampa locale. Nonostante questa linea di difesa, però, la donna non è riuscita ad evitare, dopo essere stata processata, ad evitare il carcere.

A quanto appreso, comunque, Melissa Ann Blair nonostante la linea difensiva adottata dal suo avvocato che ha provato a dimostrare quanto lei fosse assoggettata ad Anthony Powell e quindi in un certo senso una sua vittima, è stata comunque condannata a scontare due anni di carcere. Ciò nonostante, il giudice ha riconosciuto le vessazioni psicologiche fatte su di lei dal detenuto, e il fatto che ne fosse succube.