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Bambina di 4 anni uccisa dalla malaria: infettivologi e magistrati indagano sulle possibili cause

malaria

Brutta vicenda avvenuta all'Ospedale Santa Chiara di Trento, dove una bambina di solamente quattro anni è morta a causa della malaria.

Una terribile tragedia è avvenuta all’Ospedale Santa Chiara di Trento, dove una bambina di quattro anni è deceduta dopo aver contratto la malaria.

Malaria uccide una bambina di quattro anni: la ricostruzione della vicenda

Una bambina di quattro anni ha perso la vita a causa della malaria. La triste vicenda è avvenuta a Trento, in particolar modo all’Ospedale Santa Chiara di Trento. La vittima è Sofia Zago, che è morta nella notte tra domenica e lunedì.

I medici ed esperti stanno cercando di dare una spiegazione a ciò che è avvenuto. La famiglia, infatti, nei mesi scorsi non si era recata all’estero o comunque in Paesi a rischio. Ma erano stati in vacanza a Bibione, in Veneto.

L’attenzione in realtà è puntata su un ricovero che la bambina ha avuto dopo Ferragosto proprio all’Ospedale Santa Chiara di Trento nel reparto di pediatria. In quegli stessi giorni, erano ricoverati anche due bambini che avevano contratto la malaria in Africa. Al momento, però, non c’è ancora un collegamento certo fra i due avvenimenti.

La piccola Sofia era stata portata lo scorso sabato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Trento. La situazione è cominciata a peggiorare quando alla bambina è cominciata a salire vertiginosamente la febbre, fino a toccare picchi di 40 gradi. Quando è arrivata in ospedale era ancora cosciente, ma da lì a poco tutto è precipitato.

Poco dopo Sofia è entrata coma e subito la diagnosi è arrivata rapidamente. Tanto che le terapie sono state somministrate immediatamente. La piccola è poi stata trasferita a Brescia, ma non c’è stato nulla da fare. Non ce l’ha fatta ed è morta nella notte tra domenica e lunedì.

Le parole del primario dell’Ospedale Santa Chiara di Trento

Su questa vicenda è intervenuto subito il primario dell’Ospedale Santa Chiara di Trento, Claudio Paternoster, che ha dichiarato: “È la prima volta in trent’anni di carriera che assisto ad un caso di malaria autoctona in Trentino”. E poi ha aggiunto: “Con i servizi di veterinaria e igiene pubblica faremo un’indagine. Per la nostra conoscenza non esistono in Trentino e in Italia vettori idonei alla trasmissione della malaria”.

Anche la magistratura di Brescia ha aperto una indagine per cercare di capirne di più. Come detto in precedenza, per il momento non c’è ancora alcuna certezza. Ma comunque verrà effettuata una disinfestazione come misura di ulteriore profilassi, anche se non ci sarebbero rischi per coloro che hanno frequentato il reparto nei giorni scorsi.