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Bebe Vio da Cattelan: 'dona un neurone a un hater', il video

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Ha deciso di denunciare Bebe Vio, medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Rio 2016, dopo le minacce di violenza sessuale ricevute su una pagina Facebook, poi eliminata. Si è presentata alle autorità e ha sporto denuncia, spiegando poi le ragioni che l'hanno spinta a farlo: “Sono parte delle Fiamme O...

Ha deciso di denunciare Bebe Vio, medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Rio 2016, dopo le minacce di violenza sessuale ricevute su una pagina Facebook, poi eliminata. Si è presentata alle autorità e ha sporto denuncia, spiegando poi le ragioni che l’hanno spinta a farlo: “Sono parte delle Fiamme Oro del gruppo sportivo della Polizia e sia loro che il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli mi hanno aiutato da subito, mi hanno detto dove andare – ha sottolineato la campionessa ai microfoni di Sky Tg 24 – Sono andata alla Polizia postale ed ho fatto denuncia. Ho denunciato perché voglio sapere chi è questa persona, ma soprattutto perché può essere un esempio per le altre persone che si trovano a ricevere minacce a sfondo sessuale”. Bebe, classe ’97, ha anche aggiunto: “Quello che è successo a me è veramente poco rispetto a quello che succede nel mondo dei social, a tante altre persone succede però non dicono nulla. Il mio messaggio è dire a tutti quanti: quando succede qualcosa ditelo, difendetevi, far finta di nulla è come accettarlo”.Riguardo all’utilizzo dei social ha spiegato che “devono servire per veicolare messaggi importanti, come la beneficenza, però dietro ai computer è pieno di imbecilli, bisogna stare attenti a cosa si vuole far passare”. Bebe è stata poi ospite della quinta puntata di “E poi c’è Cattelan”, andata in onda ieri sera in seconda serata su Sky Uno Hd e qui, insieme al conduttore, è entrata nel merito della vicenda lanciando poi, al suo fianco, la campagna “Dona un neurone a un hater” – #EPCCDonaUnNeurone”. Un momento divertente ma anche molto importante che l’atleta e il conduttore hanno organizzato per aiutare chi è “meno fortunato di noi”, ovvero gli haters.