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Berlusconi: a Strasburgo udienza su ricorso del Cavaliere contro incandidabilità

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L'appuntamento è stato fissato alle 9.15 odierne. Si tratta, a tutti gli effetti di un'udienza "storica" alla Corte Europea dei diritti umani, la prima nonché unica sul ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro l'applicazione della legge Severino. Un'udienza che fa ben sperare il Cavaliere,...

L’appuntamento è stato fissato alle 9.15 odierne. Si tratta, a tutti gli effetti di un’udienza “storica” alla Corte Europea dei diritti umani, la prima nonché unica sul ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro l’applicazione della legge Severino. Un’udienza che fa ben sperare il Cavaliere, in cui viene chiamata a decidere sull’incandidabilità del leader di Forza italia niente meno che la Grande Camera della Corte. Una decisione che, ad ogni buon conto, potrebbe giungere in un momento successivo alla elezioni politiche del 2018.

Berlusconi e la “lotta” contro l’applicazione della legge Severino

In dettaglio, la legge Severino rende di fatto Berlusconi incandidabile dopo la conferma della condanna il 1 agosto 2013 per frode fiscale nel contesto del processo Mediaset. Per Berlusconi dunque si tratta di un evento decisivo per la sua carriera politica futura; dalla decisione dei giudici europei infatti dipenderà la possibilità di presentarsi alle elezioni, nonché di proporsi come candidato premier.

Prima di poter anche solo affrontare il caso, la Corte ha dovuto preventivamente risolvere il problema della sua composizione. All’interno del collegio di ben 17 magistrati di Strasburgo, chiamati a dibattere e pronunciarsi sul ricorso però non ci sarà il presidente della Corte, Guido Raimondi: il magistrato fu proposto a suo tempo dal governo Berlusconi e dunque ha preferito non presenziare.

Da Raimondi a Ida Caracciolo: chi sostituirà il presidente della Corte

Come già indicato poco più su, a sostituire il presidente della corte interverrà Ida Caracciolo, che è poi uno dei cinque giudici nominati dal governo. La Grande Camera della Corte sarà presieduta per l’evento da Angelika Nussberger che, congiuntamente ai suoi 16 colleghi ascolterà le parti. Le stesse parti che, rispettivamente avranno a disposizione 30 minuti per presentare le proprie argomentazioni. A sovrintendere il collegio della difesa vi saranno gli avvocati Andrea Saccucci e Edward Fitzgerald (quest’ultimo facente parte dello studio londinese che vede nell’organico anche Amal Alamuddin, moglie del divo hollywoodiano George Clooney).

Le ragioni del governo italiano saranno esposte invece dagli avvocati Maria Giuliana Civinini e Paola Accardo. Saranno poi i giudici a formulare eventuali domande. Ma all’udienza, che si svolgerà in inglese e francese, non è prevista la partecipazione di Berlusconi, salvo aggiornamenti dell’ultimo minuto. L’iter della Grande Camera prevede una sospensione dei lavori di circa un quarto d’ora. Quando riprenderà l’udienza le parti avranno nuovamente ciascuna una decina di minuti per rispondere agli eventuali quesiti posti dai giudici. E al termine, il collegio giudicante si ritirerà a porte chiuse per deliberare.

Le lungaggini burocratiche della Grande Camera

Stando a quanto si apprende da udienze precedenti, potrebbero davvero occorrere mesi per conoscere la sentenza che vede protagonista il Cavaliere Silvio Berlusconi. Negli ultimi due anni, infatti le decisioni della Grande Camera sono state rese note, mediamente, circa nove mesi dopo l’udienza. Si è scesi poi a sei quando la Grande Camera ha pronunciato sentenze d’appello, rispetto al primo giudizio espresso dalla Corte. Ed è proprio e non solo per questo che Berlusconi avrebbe provato a chiedere uno slittamento delle elezioni politiche a maggio.

Al Cavaliere servirebbe infatti una decisione tempestiva per poter anche solo avere la possibilità di candidarsi. Ad ogni modo, ciò che è importante sapere è che la decisione dei giudici europei sarà, in ogni caso definitiva. E questo, che piaccia o no a Berlusconi, serve a capire che contro le sentenze della Grande Camera non sia possibile presentare poi appello. Presenzieranno all’udienza comunque circa venti giornalisti di tv e carta stampata, anche se all’interno dell’aula non saranno ammesse né riprese né foto. Così come non sarà possibile utilizzare tutti i ritrovati ultimi della tecnologia fra tablet, smartphone o pc portatili.