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Bersani annuncia: "Non rinnoverò la mia tessera PD"

Bersani annuncia: "Non rinnoverò la mia tessera PD"

Pierluigi Bersani decide per la scissione: "il PD è cambiato. Non rinnoverò la mia tessera". Si prospetta la creazione di un nuovo gruppo di centro sinistra PD post-referendario. Il dibattito è aperto all'interno del partito di centro sinistra, guidato dal segretario e premier dimissionario Matt...

Pierluigi Bersani decide per la scissione: “il PD è cambiato. Non rinnoverò la mia tessera”. Si prospetta la creazione di un nuovo gruppo di centro sinistra

PD post-referendario. Il dibattito è aperto all’interno del partito di centro sinistra, guidato dal segretario e premier dimissionario Matteo Renzi. La situazione per la “Ditta” non è però delle migliori, e lo si intuisce dalle numerose questioni interne e soprattutto dall’assenza di convergenza verso una prospettiva politica unitaria.

A farsi avanti è Pierluigi Bersani, figura storica del partito e del centro sinistra italiano, il quale, negli studi di La7 afferma: “Non mi sento di iscrivermi al PD, non mi sento di partecipare a questo congresso”. Il congresso si terrà nei prossimi mesi, e appare chiaro come una parte non indifferente del partito non sarà presente. Nelle parole di Bersani si comprende come da parte sua non ci sia stata una volontà nello strappo e nella conseguente scissione: “non è il PD. Si è spostato. Noi non abbiamo fatto nessuno strappo”.

La motivazione ufficiale addotta dagli scissionisti è relativa alla data del congresso, che, anticipata in primavera, causerebbe anche l’anticipazione delle primarie al 7 maggio. Insieme a Bersani sarebbero pronti ad uscire dal partito alcuni esponenti della corrente minoritaria interna al PD. È attraverso le parole del deputato Roberto Speranza che i bersaniani annunciano di essere al lavoro per la creazione di un nuovo soggetto politico di centro sinistra.

Non tutti i membri della componente minoritaria sono però d’accordo nell’abbandonare il partito. Tra questi, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: “il PD è casa mia e nessuno può cacciarmi. Mi candido alle primarie”.

Sembrano dunque tramontare le speranze relative ad una pacificazione interna al partito, tanto auspicate dagli antichi leader del PD, Letta, Veltroni, Fassino e Prodi, ma che non sembrano essere però in grado di evitare.