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Bimba morta di morbillo a Roma. Parla il primario del Bambin Gesù

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Dopo la morte di una bambina di soli 9 anni a causa del morbillo, il primario Alberto Villani, che si è occupato del caso, parla dei vaccini.

Il caso

Ha addolorato tutti la morte a Roma di una bambina di 9 anni a causa del morbillo. La piccola, già affetta da cromosopatia, non aveva mai ricevuto il vaccino per il morbillo. L’infezione ha peggiorato la situazione già complicata, portando al collasso diversi organi – in particolar modo l’apparato respiratorio e il sistema nervoso, i prediletti dal morbillo. La corsa all’ospedale Bambin Gesù non ha giovato: la piccola ha perso la vita per i danni causati dal morbillo. In questo periodo le polemiche sui vaccini sono all’ordine quotidiano e cresce sempre più il numero di persone convinte di poterne fare a meno o di avere libera scelta. La morte, però, di una bambina di soli 9 anni per un vaccino mancato fa riflettere e porre domande. Le domande più importanti sono state poste al primario Alberto Villani, che è intervenuto nel caso della bimba morta a Roma.

Il parere del primario

La bambina, come riporta il primario Villani, è arrivata in ospedale già in condizioni critiche. La patologia genetica di base aveva peggiorato e accelerato gli effetti del morbillo. Per questo, quando si parla di bambini affetti da malattie genetiche, il primario consiglia vivamente il vaccino. “I bambini più fragili devono essere vaccinati, ancora più degli altri. Le malattie che possono determinare conseguenze gravi sono evitabili solo se si è vaccinati.” Il rischio che un’infezione in origine semplice possa diventare letale aumenta notevolmente nei bambini più deboli non vaccinati. E questo era il caso anche della piccola bimba morta a Roma: quando al primario Villani viene chiesto se col vaccino si sarebbe salvata la sua risposta è “Di certo non sarebbe morta ad aprile. Per la bimba la vaccinazione non era sconsigliata, era doppiamente indicata.”

La sfiducia dei pazienti

Una delle preoccupazioni che più affligge il primario Villani – e come lui molti altri medici – è la sfiducia che provano gli italiani verso le istituzioni e verso gli ospedali. “Bisogna avere fiducia nelle istituzioni e nei medici. E’ necessario compiere prima di tutto un’operazione culturale. Migliorare la cultura sanitaria nel nostro paese. Si deve fare educazione sanitaria sin dalle elementari. La popolazione va educata a riconsiderare il valore della salute. La vaccinazione deve essere considerata una pratica da compiere con estrema serenità” Una risposta a tutti i genitori che temono i vaccini possano causare l’autismo. Per chi avesse ancora dubbi, il primario Villani ha anche specificato i casi in cui il vaccino è controindicato: “I bambini sottoposti a terapie immunosoppressive, bambini oncologici, con patologie intestinali come Crohn o rettocolite ulcerosa […] E poi rarissimi casi di immunodeficienza acquisita o congenita” Prima che i genitori facciano una scelta fondamentale per la vita dei propri figli sarà necessario documentarsi per bene.