> > Bimbo di 6 mesi chiuso in auto per due giorni: l'assurdo gesto di una madre

Bimbo di 6 mesi chiuso in auto per due giorni: l'assurdo gesto di una madre

Abbandonato

Nella città americana di Wyoming, nello Stato del Michigan, un bimbo di 6 mesi è stato lasciato dalla madre chiuso per due giorni in auto senza né cibo né acqua ed è morto. Arrestata la donna.

La vicenda

L'ha chiuso in macchina per due giorni

Un bimbo di 6 mesi è morto dopo essere stato abbandonato dalla giovane madre nell’auto senza cibo, acqua e aria condizionata per due giorni. L’assurda vicenda è avvenuta lo scorso mercoledì 19 luglio nella città americana di Wyoming, nello Stato del Michigan. La mamma del piccolo, Lovily Kristine-Anwonette Johson, 22 anni, alla fine si era decisa a portarlo all’ospedale, l’ Helen DeVos Children’S Hospital, dicendo che Noah “stava male”, ma i medici, che subito si erano insospettiti, hanno stabilito che il bambino era deceduto e già da diverse ore.

La madre

Denunciata dal personale ospedaliero, la Johnson – che da una precedente relazione con un compagno violento ha avuto un’altra figlia che ora ha 2 anni e attualmente è sotto la tutela dei servizi sociali – è finita in manette con l’accusa di abusi ed omicidio aggravato. Ha detto di essere stata la sola ad occuparsi di Noah negli ultimi quattro giorni precedenti alla sua morte e di essere stata in casa diverse volte nei due giorni quando si consumava l’agonia del figlioletto. Ha quindi cercato di negare ogni addebito, dicendo di non capire il motivo del suo arresto: in realtà, secondo alcuni media, se ne sarebbe andata a fare shopping e fuori con degli amici fumando cannabis. Il processo a suo carico inizierà il prossimo 2 agosto e vista la gravità dei crimini di cui è accusata, rischia ovviamente l’ergastolo.

I post su Facebook

Il bambino ucciso

Ora pare agghiacciante leggere il post pubblicato su Facebook da Lovily Johnson nel gennaio scorso, poco dopo la nascita di Noah: sotto una foto di qualcuno – forse lei – che teneva in braccio il neonato con a fianco la sorella maggiore, la giovane definiva i suoi figli “il suo principe e la sua principessa” e si diceva molto attaccata alla sua famiglia. Altri post fanno invece riferimento a problemi di relazione e, pensando a ciò che è accaduto a al povero Noah, molti commentatori hanno scritto parole di rabbia e di sarcasmo.

Media locali hanno reso noto che la Johnson aveva già avuto guai con la giustizia ed era in prova ai servizi sociali a seguito di un mancato pagamento di una serie di multe che le erano state comminate. La ragazza, però, non si era recata alle 40 ore di servizio in comunità che le erano state ordinate dal giudice – con la comunità non c’erano vincoli -, non aveva pagato le spese legali del processo e non aveva neppure cercato un lavoro stabile secondo quanto era stato stabilito in tribunale.