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Blue Whale, 16enne si taglia le braccia: possibile rito suicida

Blue Whale

Che il Blue Whale, sia vero anche solo in parte o che sia una grande fake news rilanciata a bomba dal web non è ancora chiarissimo. Ciò che è certo è che questo presunto gioco della morte che ha come scopo ultimo, quello di portare qualcuno (di solito un giovane debole e depresso) al suicidio, a...

Che il Blue Whale, sia vero anche solo in parte o che sia una grande fake news rilanciata a bomba dal web non è ancora chiarissimo. Ciò che è certo è che questo presunto gioco della morte che ha come scopo ultimo, quello di portare qualcuno (di solito un giovane debole e depresso) al suicidio, attraverso tutta una serie di prove di coraggio consistenti in atti autolesionistici, si sta rivelando un’esca rischiosa per gli adolescenti problematici.

Blue Whale, un nuovo caso

E proprio nella direzione del Blue Whale, stanno indagando i Carabinieri di Moncalieri, comune alle porte di Torino, intervenuti in una scuola superiore in seguito alla segnalazione del preside, preoccupato per le ferite con cui una studentessa di 16 anni si è presentata in classe. “E’ una cosa mia, statene fuori“, avrebbe detto la giovane ai compagni che le hanno chiesto ragione dei tagli.

I tagli alle braccia e alle labbra sono stati refertati all’ospedale Regina Margherita. La forma richiamerebbe l’immagine di una balena. Il taglio alle labbra, in un manuale circolato sul web, corrisponderebbe al quattordicesimo giorno del percorso di morte. Pare che la giovane avesse postato il “tatuaggio” della balena inciso col rasoio anche sulla chat di Instagram salvo poi cancellarla. Il dirigente scolastico spiega «che la vicenda è seria» salvo poi aggiungere per contestualizzare meglio i fatti “che già in passato la ragazza era stata vista piangere spesso e si era confidata con alcuni operatori scolastici aprendosi al racconto del suo disagio, lontano da papà e mamma. Vive coi nonni, ma il suo rendimento a scuola non è basso e nemmeno alto”.

Il primo caso in Italia di Blue Whale

Il 4 febbraio scorso alle prime ore del mattino un 15enne di Livorno entra nel palazzo più alto della città, sale fino al 26esimo piano e si butta giù. Prove del collegamento con “Blue Whale” non ce ne erano, ma la testimonianza dell’amico del ragazzino lascia intravedere molti punti in comune.

La mattina prima del suicidio a scuola aveva un forte dolore alla pancia, gli ho alzato la maglia e gli usciva tanto sangue: aveva tanti puntini uno vicino all’altro, come se si fosse punto più volte con un ago o uno spillo“, ha raccontato l’amico del giovane.

Altre inquietanti analogie sono “i film horror che guardava tutte le sere, il fatto che si alzava in piena notte per uscire e, così diceva, andare a correre“. E poi il video delle telecamere di videosorveglianza, che prima del suicidio lo hanno immortalato sul cornicione del palazzo, mentre si filmava. Di lì a poco si sarebbe buttato giù.

L’arresto dell’ideatore

Nel novembre 2016 Philip Budeikin è stato arrestato dalle autorità russe. Budeikin sarebbe uno degli organizzatori ed esecutori di questo gioco della morte diffusosi online. Il sito Saint-Petersburg.ru è riuscito ad intervistare Budeikin poche ore dopo l’arresto. “Ci sono le persone e gli scarti biologici. Io selezionavo gli scarti biologici, quelli più facilmente manipolabili, che avrebbero fatto solo danni a loro stessi e alla società. Li ho spinti al suicidio per purificare la nostra società”, questo è quello che aveva raccontato il 21enne.