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Blue Whale: arrestato l'ideatore del gioco del suicidio

Blue Whale

Dopo essere stato individuato e arrestato, l'ideato del Blue Whale, il gioco del suicidio, ha dichiarato: «Non mi pento di nulla, ho purificato la società».

«Non sono pentito di quello che ho fatto. Anzi, un giorno capirete tutti e mi ringrazierete». Philipp Budeikin, 22enne russo, è reo confesso di aver ideato il Blue Whale (Balena Blu), ovvero il gioco del suicidio che ha già fatto oltre 150 vittime solo in Russia. Al momento lo studente di psicologia è detenuto in carcere e non ha mostrato alcun segno di pentimento.

Il giovane è stato accusato di aver istigato al suicidio almeno 15 di adolescenti negli ultimi mesi. Li aveva attratti con l’inganno su Vk, il social network più di moda in Russia. Centinaia di giovani e giovanissimi sono caduti nel suo tranello. Philipp li aveva convinti ad accettare l’estrema e tremenda sfida social.

Per uno studente di psicologia di oggi, del resto, non deve essere stato poi così difficile convincere e farsi accettare come leader da molti ragazzini giovani e giovanissimi. In molti casi gli stessi ragazzini avevano problemi psicologici e familiari, e si sono trovati persi dalle insidie del web. Le modalità delle procedure, la freddezza e la fierezza con cui ha agito Budeikin colpiscono come un pugno diretto allo stomaco. A riportare tutti questi elementi è il “Metro.co.uk”.

«Ci sono le persone e ci sono gli scarti biologici. Io selezionavo gli scarti biologici. Quelli più facilmente manipolabili, che avrebbero fatto solo danni a loro stessi e alla società. Li ho spinti al suicidio per purificare la nostra società». Queste sono state le dichiarazioni del giovane nel corso di un interrogatorio. «Ho fatto morire quegli adolescenti, ma loro erano felici di farlo. Per la prima volta avevo dato loro tutto quello che non avevano avuto nelle loro vite. Ossia calore, comprensione e importanza».

Philipp Budeikin si trova al momento detenuto nel carcere di San Pietroburgo. Nella sua cella riceve ogni giorno lettere d’amore delle adolescenti che aveva adescato sui social. Le stesse che poi avrebbe potuto spingere al suicidio. Non si può comunque parlare di pericolo scongiurato. I casi di emulazione si sono infatti moltiplicati a vista d’occhio in ogni parte del mondo, anche in Italia.

Un’attenzione estrema alle modalità della folle sfida pensata da Budeikin potrebbe aiutare i genitori a capire in tempo eventuali comportamenti strani dei figli, soprattutto pre-adolescenti. Con l’aumento dei suicidi tra i ragazzini, anche in altri continenti, sono nate alcune piattaforme che puntano a contrastare e a cercare di prevenire questo triste fenomeno sempre più diffuso.

“Blue Whale” vs. la Balena Rosa

Un esempio di queste piattaforme è la Balena Rosa. La replica alla Blue Whale (Balena Blu) arriva con un’iniziativa ispirata allo stesso animale, ma con un colore diverso: il rosa, appunto. Di fronte al crescente dilagare dell’inquietante tendenza, qualcuno ha pensato di contrapporre la balena rosa. Si tratta di un insieme di sfide, con un meccanismo simile a quello della balena blu, ma con l’obiettivo opposto. Il messaggio, infatti, è molto semplice: “Diffondi il bene”.

Pubblicando sui social le immagini della balena rosa, gli utenti di ogni età sono chiamati a superare delle sfide che dovrebbero risultare semplici. Ma che mai come oggi sembrano decisamente complicate. Si tratta, ad esempio, di abbracciare chi soffre, di condannare il bullismo e di elogiare le vittime che l’hanno saputo sconfiggere.