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Bollette a 28 giorni: arriva lo stop ma c'è un rischio per i consumatori

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Le bollette a 28 giorni sono state abolite, si riprende la tariffazione mensile, contata su 30 giorni. In questa maniera saranno 12 e non 13 le mensilità dovute, abbattendo l'aggravio delle tariffe in media dell’8,6%.

Bollette a 28 giorni addio, si torna indietro e si sceglie una tariffazione calcolata mensilmente, quindi ogni 30 giorni. Alla fine è passato l’emendamento al decreto fiscale, depositato dal senatore del Pd Stefano Esposito. L’emendamento ricalca quanto contenuto nel progetto di legge presentato alla Camera da Alessia Morani (vice capogruppo Pd) che prevede l’obbligo della fatturazione mensile per tutte le aziende fornitrici di servizi e utenze.

L’importante decisione, quindi, renderà, come da tempo si stava cercando di fare, oramai illegale la pratica di far pagare gli abbonamenti ogni 28 giorni invece che ogni 30, secondo cioè una rendicontazione mensile. In questo caso, infatti, le rate da pagare erano diventate 13 anziché 12, scelta non chiara e né corretta.

La nuova rendicontazione, quindi, rappresenta una operazione diretta agli operatori telefonici, alle pay tv e a tutti i servizi di comunicazione elettronica. Quegli stessi, quindi, che sono stati diffidati dall’Autorità per la Garanzie nelle Comunicazioni, l’Agcom, da una parte consistente della classe politica e dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

È bene ricordare, comunque, che lo sbarramento alle bollette a 28 giorni riguarderà esclusivamente le imprese telefoniche, gli operatori tv e i servizi di comunicazione elettronica – con l’esclusione di promozioni non rinnovabili o di durata inferiore al mese -, non sono contemplate tra queste quelle relative a gas ed energia elettrica.

E, come forse qualcuno ricorderà, eliminata la tariffazione a 28 giorni, viene prevista anche una multa per chi infrange la norma, soggetto a sanzioni (con il raddoppio di quelle che può imporre l’Agcom che passerebbero da un minimo di 500mila euro a un massimo di 5 milioni), e indennizzi con un forfait minimo di 50 euro per cliente. Una buona notizia, quindi, per tutti gli utenti che pagavano le bollette ogni 28 giorni, aumentando così i costi sul bilancio annuale dei nuclei familiari.

A questo riguardo, quindi, è stato deciso che gli operatori avranno 120 giorni per adeguarsi alla nuova tariffazione. In aggiunta a ciò, inoltre, a tutela dei consumatori avranno l’obbligo di garantire informazioni chiare e trasparenti sulle loro offerte. Per quanto riguarda internet, invece, i provider saranno obbligati anche a precisare se la fibra ottica arriva fino al domicilio dell’utente o solo fino alla centralina.

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Bollette, le novità sostanziali

A spiegare ciò che è avvenuto ma, soprattutto, quello che avverrà, ci pensa il relatore Silvio Lai (Pd), in Commissione Bilancio al Senato: “Gli operatori del settore dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni entro il termine di 120 giorni dall’approvazione del decreto legge. L’esclusione di altre tipologie d’impresa, come le aziende fornitrici di gas ed energia è dovuta alla logica constatazione che tale costi sono vincolati ai consumi e non all’arco temporaleè dovuta alla logica constatazione che tale costi sono vincolati ai consumi e non all’arco temporale.”.

Il Senatore ha continuato a spiegare cosa si voleva evitare: “Era importante che si ponesse fine a una vicenda che sta molto a cuore ai cittadini. I fornitori di servizi dovranno inoltre garantire informazioni chiare e trasparenti sulle diverse offerte e l’Autorità del settore, con la sua vigilanza, assicurerà che gli utenti possano fare scelte informate. In termini di trasparenza, abbiamo voluto fare un passo in più stabilendo che le aziende di servizi debbano dichiarare se la fibra ottica arriva al domicilio o solo alla centrale.”.

Bollette, i rischi per i consumatori

Il rischio maggiore è che, come spiegato dal senatore Lai, che non ci sia chiarezza rispetto alle diverse offerte dei fornitori di servizi. Per questo motivo è molto importante che ci sia una seria vigilanza, per evitare che si recuperi la tredicesima mensilità non dovuta e oggi persa con questa novità, in altri modi.