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Caso Bonucci, parla il suo mental coach: 'Gli serve un bagno d'umiltà'

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La crisi del Milan passa anche attraverso la crisi di Leonardo Bonucci. Il suo mental coach prova a sciogliere qualche nodo per cercare di recuperare uno dei migliori difensori al mondo.

Nell’ambito della crisi del Milan c’è un tema che necessita di essere approfondito e che suscita discussioni tra appassionati e tifosi: Leonardo Bonucci. Com’è possibile che un giocatore che in questi anni, dalla stagione 2011/2012 in poi, ha mostrato di essere uno dei migliori difensori al mondo, adesso si sia imbrocchito così? Comprato quest’estate dalla Juventus campione d’Italia e finalista in Champions League, non sta affatto offrendo prestazioni analoghe. A dirci qualcosa di più è Alberto Ferrarini, mental coach del giocatore rossonero.

Bonucci in crisi

I tifosi si aspettavano ben altro, e l’espulsione con l’ausilio del Var della partita pareggiata contro il Genoa è solo una delle gocce che stanno facendo traboccare il vaso. In verità il malcontento della tifoseria è palese, incattivito dagli scarsi risultati sportivi della squadra allenata da Vincenzo Montella. Ma perché questo? Il Milan, che su di lui ha investito anche parecchi soldi (40 milioni, e a detta di molti tifosi juventini erano pure pochi), deve assolutamente cercare di recuperarlo, anche per la propria credibilità.

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Alberto Ferrarini

Ma c’è una persona che ben conosce Leonardo Bonucci, e potrebbe dare importanti consigli su come affrontare la situazione. Alberto Ferrarini è un mental coach che lavora con e su Bonucci dall’ormai lontano 2008, ed è stato intervistato sull’argomento da Radio 24. Per lui il difensore della Nazionale è un soldato che però adesso non si sta comportando come tale. Quando tornerà ad essere il combattente ammirato con Antonio Conte e anche con Massimiliano Allegri (nonostante gli screzi con quest’ultimo), il Milan avrà solo da guadagnarci. Poi Alberto Ferrarini dà un’altra definizione per Leonardo Bonucci. Lo definisce come un accentratore di energia, e poi racconta che non è nato campione, ma che lo è diventato col lavoro.

Fondo toccato

Ferrarini ha così commentato il rosso rimediato contro il Genoa: “Con quella espulsione ha toccato il fondo, adesso però sono convinto che ci sarà la sua rinascita. È come se un capitolo si fosse chiuso ed è il momento di aprirne un altro, è stato un game over”. Leonardo Bonucci, secondo Ferrarini, vuole tornare più forte di prima, e questo bagno di umiltà può solo fargli bene, perché l’accoglienza che ha ricevuto al Milan in estate ha gonfiato troppo il suo ego. Questo si tratta quindi di un sano ridimensionamento, che gli tornerà utile e lo farà rendere meglio. “In questo momento sta ricevendo delle critiche e noi le accettiamo perché non è il Bonucci della Juventus, lui però sarà in gradi di rifarsi e questo gli darà tanta soddisfazione”.

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Ego gonfiato

Su Bonucci potrebbero essere ricadute troppe aspettative? Può darsi, ma è uno dei migliori difensori del mondo. Secondo Ferrarini, alla Juventus Leonardo Bonucci era focalizzato, però, solamente su se stesso e non sugli altri. Quindi dovrebbe tornare a fare questo.

“Può dare tantissimo al Milan, ma solo attraverso il lavoro, deve tornare a fare il Bonucci. Continueremo a lavorare su di lui, abbiamo già deciso che cosa fare, andremo avanti cercando di fare semplicemente ciò che abbiamo già fatto: migliorarsi di un millimetro alla volta”. Evidentemente la fama ricevuta con l’approdo al Milan, per quanto piacevole e bella, ma non gli ha fatto bene.