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Bonus 80 euro 2017, aumenta la platea dei destinatari

Bonus 80 euro 2017

Si amplia la platea dei destinatari del bonus 80 euro 2017. La manovra, infatti, prevede che questa cifra arrivi ad oltre un milione di dipendenti in più.

Si amplia la platea dei destinatari per quanto riguarda il bonus 80 euro 2017. La manovra, infatti, prevede che questa cifra arrivi ad oltre un milione di dipendenti in più. Questa novità è contenuta all’interno della nuova Legge di Bilancio e costerà alle casse dello Stato circa duecentodieci milioni di euro. Complessivamente, questa novità riguarderà poco meno di dieci milioni di lavoratori dipendenti. Con la Legge di Bilancio, quest’anno il governo ha deciso di allargare di seicento euro la fascia di applicazione del bonus.

Bonus 80 euro 2017

Aumenta il numero dei possibili destinatari del bonus 80 euro 2017. La nuova manovra, infatti, prevede che questi ottanta euro arrivino al oltre un milione di dipendente in più rispetto ad ora. In particolare, questa novità novità sarà contenuta all’interno della nuova Legge di Bilancio e costerà alle casse dello Stato circa duecentodieci milioni di euro.

In tutto, questa novità riguarderà poco meno di dieci milioni di dipendenti. Con la nuova Legge di Bilancio quest’anno il governo ha deciso di allargare di seicento euro la fascia di applicazione del bonus. Dunque nel 2018 decrescerà fino ad azzerarsi completamente tra i 24.600 e i 26.600 euro.

Questa necessità di intervenire, viene spiegato sulle pagine del Messaggero, è legata soprattutto al meccanismo del bonus che è stato introdotto nel 2014. Il credito che si aggiunge alla retribuzione vale 960 euro su un anno per tutti coloro che guadagnano tra gli ottomila e i ventiseimila euro all’anno lordi. Mentre fino ad ora il limite massimo era fissato a ventiquattro mila euro lordi all’anno.

Le novità

Questa modifica, viene spiegato sempre sulle pagine del Messaggero, non risolve l’anomalia per quanto riguarda l’eccessiva progressività per i dipendenti pubblici. Questo perchè viene la progressività viene trasferita su una fascia di reddito leggermente più alta. Ma ne annulla gli effetti negativi per il solo 2018.

Il lavoratore che quest’anno percepisce ventiquattro mila euro e il prossimo, con il relativo aumento, si avvicinerà ai venticinquemila euro conserverà il bonus. Se non intatto, comunque ridotto di poco.

Per tutti gli altri dipendenti che invece si trovano tra i ventiquattro e i ventiseimila euro di imponibile Irpef e non sono interessati da aumenti retributivi, l’allargamento di questa soglia si traduce in un beneficio netto pari a duecentoottantotto euro tra i 24600 euro e i ventiseimila di euro. Un importo più basso invece sia tra i 24 mila e e i 24.600, che tra i 26 mila e i 26.600.

Il vantaggio si riduce fino a zero fino alle estremità. Questo avviene perchè chi è a ventiquattromila euro conserverà il credito di imposta nella stessa misura piena di cui godeva già in precedenza. Mentre chi ha un imponibile di 26.600 e oltre non aveva alcun bonus finora. E continuerà a non averlo nemmeno nel 2018.

Insomma, il Messaggero spiega che questo ritocco è stato pensato soprattutto per risolvere il problema dei rinnovi contrattuali nel settore pubblico. Ma, essendo comunque una norma fiscale generale riguarda tutta la platea dei lavoratori dipendenti italiani. Con il bonus 80 euro 2017 che dunque entrerà nelle tasche di circa un milione di italiani in più rispetto ad adesso.