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Brandon Teena: la storia del tragico assassinio per transfobia

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Il più famoso caso di transfobia verificatosi negli Stati Uniti, e forse uno dei più conosciuti, è stato quello di Brandon Teena. Il ragazzo, nato nel dicembre del 1972 e morto nel dicembre del 1993, è deceduto in seguito a violenza e stupro. All'epoca la sua triste storia creò moltissimo scal...

Il più famoso caso di transfobia verificatosi negli Stati Uniti, e forse uno dei più conosciuti, è stato quello di Brandon Teena. Il ragazzo, nato nel dicembre del 1972 e morto nel dicembre del 1993, è deceduto in seguito a violenza e stupro. All’epoca la sua triste storia creò moltissimo scalpore, tanto che a distanza di molti anni se ne parla ancora.

Brandon Teena naque a Lincoln, in Nebraska, con il nome di Teena Renae Brandon. Era una ragazza ma si è sempre sentita un ragazzo e così ha vissuto, invertendo semplicemente il suo nome con il cognome. Sua madre, parliamo di tempi molto diversi da quelli attuali, non aveva accettato la sua scelta, e tentava di impedire che il figlio cercasse una sua identità, quella che gli era più congeniale.

La donna non accettava il suo transgenderismo, e per tale motivo continua a riferirsi a lui come “mia figlia”. Quella di Brandon è una storia triste, il ragazzo non ha mai avuto una vita facile, venne violentato da un suo parente quando vestiva ancora i panni di una donna. E, secondo quanto dichiarato da sua madre, il parente in questione è Joann Brandon, ricercato dalle autorità nel 1991.

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Alla ricerca di una nuova vita

L’unica possibilità di una esistenza più serena per Brandon è data dal suo trasferimento in un’altra città. È così che nel 1993, risolti alcuni problemi di carattere giuridico, il ragazzo si trasferisce a Falls City, nella contea di Richardson. Qui ha inizio per lui una nuova vita: stringe amicizia con le persone del luogo e si presenta a tutti come un ragazzo.

Brandon trova ospitalità in casa di Lisa Lambert, qui ha modo di conoscere alcuni amici di vecchia data della donna: Devine, Lana Tisdel, John Lotter, Tom Nissen e un certo Filippo. Il ragazzo, che non rivela a nessuno di essere una donna, stringe amicizia anche con loro.

Purtroppo però, nel dicembre di quello stesso anno viene arrestato per contraffazione e la Tisdel, che va a prenderlo in carcere, scopre che in realtà Brandon è una ragazza. Dinanzi ad una richiesta di spiegazioni da parte della donna, Teena è costretto a dirle la verità, aggiungendo che dice che intende sottoporsi ad un intervento per cambiare sesso.

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L’omicidio di Brandon

Durante la festa di Natale del 1993, Nissen e Lotter afferrano Brandon e lo costringono a togliersi i pantaloni, e così scoprono che è anatomicamente una femmina. Lotter e Nissen hanno una colluttazione con Brandon e lo costringono a salire su un’auto, dove lo violentano. Infine lo riportano di nuovo a casa di Nissen.

Brandon, fuggito dalla casa di Nissen, riesce ad andare a casa di Tisdel, arrampicandosi sulla finestra. Denuncia l’accaduto alla polizia, che, però, dopo un interrogatorio durante il quale lo sceriffo sembra più interessato all’identità di genere di Brandon che non all’atto criminale, non riesce o non vuole incastrare e arrestare i due stupratori.

È a questo punto che Tom Nissen e John Lotter vanno così a casa di Lisa Lambert in cerca di Brandon e, trovatolo, lo uccidono assieme a Devine e Lisa Lambert il 31 dicembre seguente. Nissen in seguito testimonia contro Lotter, ottenendo così l’ergastolo. Lotter, invece, viene condannato alla pena di morte, ed ora il suo caso è sotto revisione.

La Transfobia

Con transfobia si intende l’avversione, solitamente prodotta da pregiudizi e stigmatizzazione, nei confronti di persone transessuali o transgender, che può portare a comportamenti discriminanti nella società o nel lavoro, fino a manifestazioni di aggressività violenta, ossia violenza sessuale negazione del diritto di asilo.

La vicenda di Brandon ha ispirato il documentario The Brandon Teena Story, diretto da Susan Muska e Gréta Olafsdóttir, e distribuito nel 1998. Nel 1999, invece, è stato realizzato il film Boys Don’t Cry, diretto da Kimberly Peirce e interpretato da Hilary Swank nel ruolo di Brandon e con Chloe Sevigny (Lana Tisdel), Peter Sarsgaard (John Lotter) e Brendan Saxton III (Tom Nissen). Per la sua interpretazione Hilary Swank ha ricevuto il Premio Oscar alla migliore atttrice nel 2000.