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Norvegia, Breivik ottiene una cella extralusso

prigione Breivik

Anders Breivik è stato condannato a 23 anni di detenzione in seguito alle stragi di Oslo e Utoya, ma la sua sarà tutt'altro che una pena dato il trilocale che gli è stato assegnato come cella.

 

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Fa impressione pensare a come un criminale senza scrupoli come Breivik stia scontando la sua pena in un trilocale di 31metri quadrati piuttosto che in una cella. Purtroppo però è questa la verità: dopo aver fatto causa alla Norvegia per “condizioni di detenzione inumane” che avrebbe subito durante i cinque anni di isolamento, ed averne ricavato ben 35mila euro, gli è stata anche concessa una cella dotata di locale bagno, camera da letto, salotto e palestra.

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Al detenuto è stata data in dotazione una Playstation e un computer senza allacciamento ad Internet. Risulta comunque una decisione assurda, sopratutto quando ci sono persone che pagano affitti scandalosi per vivere in delle catapecchie o che addirittura una casa non ce l’hanno.

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La cella di Breivik non rispetta sicuramente l’idea di prigione, ma è all’interno di un Paese e di una zona che è ricca di luoghi misteriosi.

La strage

Nel luglio 2011 Anders Behring Breivik, armato fino ai denti e vestito con un’uniforme nera paramilitare seminò la morte nella città di Oslo. Dopo aver fatto saltare in aria i palazzi sede del governo si spostò sull’isola di Utoya dov’era in corso la festa della gioventù del partito laburista. Breivik radunò tutti i presenti nella piazza centrale spacciandosi per un poliziotto e dopo di che aprì il fuoco, con un fucile a pompa e una potente pistola, su i ragazzi e le ragazze presenti. 69 persone furono uccise dalla violenza di quell’atto, non solo dalle pallottole ma anche dall’accanimento fisico attuato da Breivik su coloro che erano feriti ma non ancora morti. Compiuta la strage fu Breivik stesso a chiamare le forze dell’ordine esordendo con “Sono il comandante Breivik, la mia missione contro il veleno della società multiculturale è compiuta, mi arrendo, venitemi a prendere”. Da quel momento è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Skien, a due ore da Oslo, dove dovrà scontare una pena di ventitre anni.

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