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Brescia, cittadino riceve una pena maggiore di 4 mesi rispetto al ladro ferito

Brescia

Calcinatello, vicino Brescia. Un uomo viene condannato a una pena maggiore di 4 mesi per aver ferito un ladro mentre rapinava un bancomat.

Calcinatelle, vicino Brescia. Qui lo scorso Gennaio, tra il 29 e il 30, un uomo di 40 anni sventa un colpo al bancomat sotto casa. Per impedire che una banda di ladri di fuggire con il malloppo, l’uomo ha esploso alcuni colpi di arma da fuoco. Nel farlo ava ferito uno dei malviventi, un 20enne di nazionalità rumena. I colpi esplosi impedirono alla banda di caricare il bancomat sul furgone. Nessuno rimase ucciso e i ladri vennero presi. Sembrerebbe una storia finita bene se non fosse per un particolare. Oggi, a quasi un anni di distanza, giunge una sentenza di colpevolezza per il 40enne bresciano. Il tribunale di Brescia ha stabilito che anche Giuseppe Chiarini, l’uomo che sventò la rapina, debba pagare il suo debito con la giustizia. Ha infatti indebitamente ferito il giovane rumeno.

Nel chiedere il patteggiamento, al Chiarini è stata inflitta una pena maggiore di 4 mesi rispetto a quella dei malviventi. Una beffa bella e buona che genera un riso amaro.

Calcinatelle, Brescia

Questa è l’Italia” avrebbe detto Chiarini, in un miscuglio di rabbia e delusione per la sentenza emessa. Una sentenza che condanna in maniera più pesante chi ha impedito il crimine rispetto ai criminali stessi. Racconta Chiarini che quella sera aveva sentito dei rumori sotto casa e si era affacciato. Aveva trovato gente incappucciata e armata che armeggiava con il bancomat della BCC. Gente losca che gli ha intimato di rientrare in casa. Ha reagito: ha preso la sua arma da fuoco e ha sparato. Ha sventato una rapina e ha contribuito a far catturare una banda che saccheggiava i bancomat di Brescia, Mantova e Verona.

Invece di incassare il plauso ha incassato una condanna. Insieme ha questa ha incassato anche la sensazione di essere stato abbandonato dallo Stato durante le fasi del processo. Cosa che ancor più lo infastidisce è il timore di dover mantenere il rumeno se questo si dichiarerà inabile al lavoro dopo il ferimento. Oltre alla beffa anche il danno per questo cittadino. Un caso che per alcuni versi (specie quello dell’uso dell’arma da fuoco) ricorda quello di Mario Cattaneo, ristoratore di Lodi denunciato per aver ucciso un ladro entrato nella sua locanda. Il caso si inserisce nel dibattito sulla legge sulla legittima difesa e sull’eccesso di legittima difesa. Dibattito tutt’ora irrisolto e spinoso.

I ladri

Tutti condannati. Tutti di origine moldava e rumena. Il leader della banda e alcuni membri hanno ricevuto una pena compresa tra i 4 anni e i 3 anni e 8 mesi. Il membro ferito della banda ha ricevuto una pena di soli 2 anni e 8 mesi. Una intercettazione rivela come dopo i colpi i membri apprezzassero a modo loro l’Italia, paese buono solo per i bancomat, a loro dire.