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Sondaggio Brexit: adesso la maggioranza degli inglesi è pentita

Brexit

Secondo un sondaggio effettuato da YouGov, quasi la metà dei cittadini inglesi avrebbe cambiato idea sulla Brexit dichiarando come la possibile uscita dall'Unione Europea non sia positiva per la Gran Bretagna.

Dopo quasi dieci mesi dal referendum che ha sancito il divorzio della Gran Bretagna dalla Ue, sono in numero maggiore i britannici che pensano che sia stato un errore votare per la cosidetta “Brexit“. Un sondaggio condotto da YouGov, per il quotidiano Times, ha mostrato come la maggioranza degli inglesi sia oggi pentita del risultato del referendum e che se potesse votare una seconda volta sceglierebbe il “no: nel dettaglio circa il 45 per cento dei cittadini si rincresce per la Brexit mentre il 43 per cento la ritiene ancora una decisione giusta -il restante 12 per cento della popolazione è indecisa-.

Le parole del primo ministro

Il sondaggio effettuato sembra smentire le affermazioni fatte dal Primo Ministro inglese Theresa May, secondo cui “il paese si sta unendo” sulla Brexit, mentre sarebbero soltanto i partiti di opposizione a volerla ostinatamente ostacolare. Parole smentite anche dal Times che ha cosi commentato “E’ la prima volta che in più persone hanno detto che il risultato del referendum è stato negativo. Un quadro dal quale si desume che la questione divide ancora il Paese”, ricordando poi che il 23 giugno scorso il 52% dei britannici aveva votato per l’uscita dall’Unione Europea.

L’opposizione

I partiti che più volte si sono opposti alla “Brexit“, hanno auspicato come questo cambiamento dell’opinione pubblica sul referendum possa portare ad una nuova votazione per impedire l’uscita definitiva dall’Unione. Ovviamente questo sondaggio rappresenta solo un primo e “debole” segnale di cambiento, ma gli oppositori sono convinti che la percentuale possa ancora salire, in particolare se i costi per uscire dall’Europa si rivelino parecchio elevati.

Le contromisure previste dal governo

Proprio per evitare pesanti aumenti di dazi doganali sulle importazione ed esportazioni, che aumenterebbero con la definitiva uscita dall’Euro, e in previsione di quella che i media britannici chiamano “Hard Brexit” -che prevede l’uscita anche dal mercato comune e dall’unione doganale- la premier Theresa May ha promesso di fornire compensazioni per le aziende e di voler negoziare un’eccezione all’aumento di dazi previsti.