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Bullismo, Cassazione conferma condanna a 4 studenti campani

Bullismo

E' stato emesso dalla Cassazione uno dei primi verdetti di condanna per bullismo contro minorenni: condannati quattro ex studenti campani

Primo passo nella lotta contro il bullismo. La Cassazione ha infatti confermato uno dei primi verdetti con la condanna per bullismo nei confronti di minorenni. In particolar modo, questo provvedimento è stato rivolto a quattro ex studenti campani.

Condannati quattro studenti campani per bullismo: i fatti

E’ stata dunque emessa una delle prime condanne per bullismo nei confronti di minorenni. L’episodio è capitato in Campania, dove quattro ex studenti, Giuseppe Comparone, Antonio Faraone, Crescenzo Musto, Emiliano Raucci, sono stati condannati per aver commesso “atti persecutori” contro un loro ex compagno. La vittima, che non ha avuto la forza di ribellarsi contro i bulli, per paura è stato costretto a trasferirsi in Piemonte.

Questi episodi di bullismo sono andati avanti per circa due anni, ovvero da quando E.P (la vittima) frequentava il primo anno dell’istituto professionale “Manfredi Bosco” di Alife nel Casertano. La vicenda venne fuori solo in seguito, quando la vittima è finita in ospedale a causa di una lesione ad un occhio. Particolarmente sconcertanti alcuni passaggi delle dichiarazioni della vittima, il quale “ormai succube della violenza, dopo un iniziale tentativo di ribellione, aveva dovuto accettare condotte di sopraffazione ‘per evitare altre botte'”.

Bullismo, la condanna contro i quattro studenti campani

I quattro studenti accusati di bullismo sono stati condannati ad una pena, sospesa, che corrisponde a dieci mesi di reclusione. Questo è quanto è stato deciso dai giudici minorili di Napoli.

In particolar modo, le dichiarazioni della vittima, secondo quanto ricordato dalla Cassazione, sono state confermate dal filmato di uno degli episodi di bullismo, registrato proprio da uno dei quattro studenti che con il cellulare. Inoltre, leggendo il verdetto emesso, si può notare come venga puntato il dito anche contro la scuola, in quanto chi aveva il compito di vigilare sulla situazione non riuscì ad accorgersi di nulla.

Inoltre, la Cassazione ha respinto anche il tentativo da parte della difesa di alleggerire la posizione dei quattro studenti, perchè “la tesi del carattere isolato di alcuni episodi risulta del tutto priva di specifico aggancio alle risultanze processuali”.

Dunque sono stati respinti tutti i ricorsi degli imputanti, anche perchè il fatto che E.P “abbia continuato a frequentare la scuola nonostante il timore di ulteriori molestie (come anche l’assenza di iniziali denunce e di certificati medici), è privo di decisività, alla luce dello stato di soggezione psicologica, sul quale i giudici di merito hanno ampiamente argomentato, e comunque va letto alla luce del finale abbandono dell’istituto teatro delle vicende”.